Il dipendente del Caf di Palermo e anche consigliere comunale del PD era stato intervistato in forma anonima durante una puntata di “Non è l’Arena”.
Ci si era già occupati di questa vicenda in un articolo precedente “Il Vicepremier invia la Guardia di Finanza dal “furbetto” del Caf”. “Non è L’Arena” è una trasmissione che va in onda la domenica sera in cui ci sono dibattiti con ospiti in studio e approfondimenti legati a temi d’immediata attualità, con un particolare attenzione alla situazione sociale e alla politica quotidiana nel nostro Paese. Durante la puntata del 27 gennaio c.a. era intervenuto come ospite il Vicepremier Di Maio per rispondere alle domande sul Reddito di Cittadinanza. Nel corso dell’intervista è stato mandato in onda un video in cui, detto in breve, un esponente di un Caf (un centro di assistenza fiscale dove le persone si possono rivolgere per qualsiasi problema inerente il fisco) suggeriva come eludere i paletti per accedere al sussidio in questione anche non avendone i requisiti.
Il Vicepremier Di Maio ebbe a replicare già in quella trasmissione che ancora non si sera capito che i tempi non erano più quelli per i furbetti di prima, tanto che appena si era insediato nel Governo aveva stipulato una convenzione con La Guardia di Finanza per tutelare le persone oneste e stanare i cosiddetti furbetti, soprattutto coloro che per concessione dello Stato devono indirizzare i cittadini ma per cose legali non su artifici illeciti.
Detto fatto. In un successivo video pubblicato sulla sua pagina, Di Maio dichiarò di avere interessato del fatto il Comandante Generale della Guardia di Finanza e conseguentemente c’era stato un primo provvedimento contro quel “furbetto” del Caf la cui sede si era scoperto essere a Palermo nella Cgil.
Si apprese pure che il Russo era anche un Consigliere comunale del PD.
La decisione del licenziamento è stata presa dal centro servizi del sindacato che gestisce i centri di assistenza fiscale, dopo l’avvio dell’indagine interna sul comportamento di Russo. Un provvedimento che è stato stabilito da alcune settimane, ma che non era trapelato.
I segretari generali di Cgil Sicilia e Cgil Palermo Michele Pagliaro e Enzo Campo presero una posizione: “Comportamenti personali contrari ai valori della Cgil e alle modalità operative che fanno dei nostri servizi ai cittadini dei servizi di eccellenza, non possono e non saranno tollerati soprattutto quando questi vanno contro la legge”.
A
dduso Sebastiano
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