Una difesa con la A maiuscola…
S
e c’è una cosa che ogni appassionato di calcio in Italia sa, è che oltre alle regole sancite, quelle scritte e condivise, ci sono tante regole cosiddette “non scritte”: il gol dell’ex, gol mancato, gol subìto, il pareggio come risultato frequente nel derby, e chi più ne ha più ne metta. Tra queste, negli ultimi anni soprattutto, si è parlato spesso dello scudetto della difesa; si intende cioé, la casistica per cui la squadra meno battuta, alla fine riesce a trionfare nel titolo nazionale più importante. Negli ultimi anni, la Juventus è riuscita a conseguire sei scudetti anche grazie all’imbattibilità di un trio affiatato, fisico, anche se non sempre dai modi “corretti”. Il dato più importante, in questa prima parte di campionato, è sicuramente la posizione di vertice solitario che il Napoli può vantare; gioco spettacolare, riconosciuto in tutta Europa, velocità di esecuzione, movimenti mandati a memoria, classe e tecnica uniti a una condizione atletica invidiabile, dovuta anche al preliminare di Champions disputato in estate. Ma la novità più importante, secondo gli esperti del settore, è proprio la rinnovata fiducia dei difensori. Solo cinque i gol che la squadra partenopea ha incassato, come la Juventus. Eppure gli interpreti della difesa sono gli stessi dell’anno scorso! E’ evidente che mister Sarri ha applicato il suo modo maniacale di interpretare il calcio e il lavoro anche e soprattutto al reparto che più aveva sofferto nell’ultimo anno, e che probabilmente aveva anche pregiudicato il raggiungimento di traguardi più alti. Raul Albiol, con la sua esperienza e la sua tranquilla capacità di infondere sicurezza; Kalidou Koulibaly, con il suo strapotere fisico, mai scorretto, ma ruvido ed efficace; Elseid Hysaj, presenza costante e sempre affidabile; e la “scoperta” più inattesa di questo inizio anno, quel Faouzi Ghoulam, che con i suoi cross al millimetro e le sue sgroppate costanti sulla fascia, sta garantendo una costanza di affondo ma anche tanta copertura in fase difensiva. Non è un caso se i riflettori di mezza Europa, già a giugno, erano ben puntati sul laterale del Napoli, peraltro in scadenza di contratto. Una trattativa difficile, che sembra essere a una svolta positiva per il club e per l’algerino, che ha manifestato più volte qualche “mal di pancia” da adeguamento contrattuale. I gol subìti quest’anno, seppur ininfluenti, hanno fatto imbestialire come non mai l’allenatore toscano, conscio che qualche calo di tensione può essere determinante in modo negativo sul risultato finale. Il patto di ferro tra i giocatori, rimasti per scrivere la storia e vincere qualcosa di importante, ha bisogno della massima concentrazione di tutti. Rispettando le regole del calcio,quelle scritte, e soprattutto quelle non scritte; dopotutto, siamo o non siamo nella patria della scaramanzia?
a cura di Fabiano Malacario
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