Denunciano la violenza sessuale di gruppo sulla figlia quindicenne e vengono minacciati e costretti ad andare via da Corleone (PA).
La vicenda è stata raccontata dal Giornale di Sicilia di oggi e parla di una famiglia che è stata costretta ad abbandonare Corleone comune in provincia di Palermo dopo tre anni a seguito dell’isolamento sociale e delle minacce ricevute, dopo che aveva sporto denuncia.
La violenza avvenne nella notte di Carnevale del 2018 nella zona dell’ex ospedale, con tanti adolescenti, pure un dodicenne e ripresa in un video girato da un cellulare, ma di qual video non si è trovata più nessuna traccia.
La figlia vive oggi in uno stato di profonda paura denuncia la madre “Si è chiusa in un silenzio a volte impenetrabile che racchiude dolore e risentimento”.
E quella violenza costo cara non solo alla figlia quindicenne ma anche a tutta la famiglia “colpevole” di aver denunciato i violentatori tra cui anche dei minorenni.
Il padre ha raccontato che <<con il tempo sono stato avvicinato dal familiare di uno dei ragazzi arrestati che mi ha fatto chiaramente capire che non avrei dovuto denunciare. Mi passavano accanto dandomi una spallata o sussurrandomi frasi all’orecchio “Attento a te…”.
E la sera, quando tornava a casa, si guardava sempre le spalle “Avevo timore che mi ammazzassero – aggiunge il padre – E cosa peggiore non mi hanno più chiamato per fare lavori. Anzi, quelli di cui ero stato già incaricato mi sono stati tolti“.
Anche la madre della ragazza si è vista apostrofare con toni offensivi perfino a scuola e le compagne l’hanno estromessa da qualsiasi giro o comitiva “Vogliamo solo avere giustizia perché abbiamo perso la serenità” chiede la madre della ragazza violentata.
Intanto entro giugno la famiglia si trasferirà in un’altra città.
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