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Decreto Aiuti Ter per lo sport: Il calcio promosso a impresa a cui vengono destinati 14 miliardi

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La condizione geopolitica globale e la pandemia prima hanno creato una serie di scompensi economici che hanno spinto il Governo Draghi a varare una serie di misure che possiamo definire Decreto Aiuti Ter.

Questo intervento del governo vale come prima risposta ad una situazione di emergenza generale generata dal rincaro energetico che non ha risparmiato neanche il mondo dello sport: le bollette quintuplicate hanno innescato un malessere tale, che le principali associazioni sportive e il mondo dello sport nel suo complesso non hanno potuto fare a meno di manifestare il proprio bisogno di aiuto.

Il bisogno di un aiuto concreto

In linea di massima, ignorare il settore sportivo sarebbe un errore non da poco.

Far riferimento alle attività agonistiche e al calcio nella loro forma più coinvolgente, significa parlare non soltanto di una passione travolgente per gli italiani, ma anche di un giro di denaro che tra dirette televisive, esclusive e il mondo parallelo dei bookmakers, arriva ad assumere un volume di 90 miliardi annui, ossia il 3% del PIL.

Ignorare questo dato di fatto sarebbe certamente dannoso per quella che, a tutti gli effetti, è una forza economica da non sottovalutare per i bilanci italiani.

Così si spiega l’investimento di 50 milioni a fondo perduto per le associazioni e società sportive dilettantistiche.

A queste si aggiungono le federazioni nazionali che gestiscono impianti sportivi e piscine, arricchendo il quadro dei destinatari dei fondi messi a disposizione del Decreto Aiuti Ter approvato dal Consiglio dei Ministri da un lato, ed escludendo di fatto alcune società professionistiche del mondo del basket, malgrado il loro effettivo e notevole contributo alle casse del fisco italiano.

Una questione di mentalità

Napoli - Lecce Serie A TIM 2022-2023 (899)

Il bisogno dei club sportivi di sostenere la crisi energetica legata al conflitto tra Russia e Ucraina ha innescato la reazione del Governo Draghi, concretizzatasi nel Decreto Aiuti Ter.

Al di là dell’investimento a fondo perduto, ciò che preme sottolineare è il riconoscimento, da parte dello Stato, dell’importanza delle attività sportive nel panorama economico nazionale.

Come evidenziato da più osservatori, infatti, il contributo del mondo dello sport al PIL nazionale non è indifferente: in un momento critico come quello della ripresa dalla pandemia e del rincaro energetico, è arrivato dunque il riconoscimento di questo dato di fatto.

Nel concreto, è avvenuta un’equiparazione tra le attività sportive e quelle industriali, riconosciuta nei fatti dal sostegno garantito dal governo Draghi a entrambe le categorie, essenziali per la sopravvivenza e la crescita dell’economia nazionale.

Ecco dunque che può dirsi cambiato anche l’approccio dello Stato nei confronti dello sport e della sua cultura, adesso non più soltanto oggetto di passioni e tifoserie ma vero e proprio soggetto imprenditoriale di cui tenere conto nell’economia italiana.

E come tale, non poteva che mancare un concreto sostentamento e supporto da parte dello Stato Italiano.

Decreto Aiuti Ter: Un valido sostegno per il calcio italiano

Juve Stabia Monopoli 2-0 serie c 2022-2023 (78)

Tra le società sportive sostenute dal Decreto Aiuti Ter, non potevano che figurare i club calcistici di Serie A e B, nonché la Lega Pro e alcune associazioni di basket.

Per questi soggetti, è stato riservato un credito d’imposta al 40% per sostenere le spese energetiche dei mesi di Ottobre e Novembre 2022, destinate a crescere fino anche al 500%, secondo le più recenti stime.

Le ragioni di questa misura sono evidentemente segnate dal desiderio di preservare l’economia sportiva e, al contempo, garantire una più ampia diffusione delle pratiche agonistiche e professionali.

Un supporto simile non poteva mancare, vista l’incetta di medaglie internazionali fatta dagli italiani, che si confermano secondi solo agli statunitensi.

Il Decreto Aiuti Ter è uno strumento economico fondamentale, forse non per avvicinare i giovani allo sport, ma di certo destinato a non allontanarli a causa del rincaro delle attività sportive dovuto alla crisi energetica attuale.

Di certo, il calcio italiano e i suoi club, oggi equiparati ad autentiche imprese nel panorama nazionale, indipendentemente dalla posizione in classifica e dalla lega di appartenenza, avevano bisogno di un simile sostegno: pagare i costi energetici degli enormi stadi e dei loro impianti è proibitivo anche per le strutture più sostenibili, perfino nei giorni di punta.

Un aiuto tangibile come quello garantito dall’ultimo decreto risulta dunque più che gradito.

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