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Castellammare di Stabia

De Paul: “Sono cresciuto con Maradona, il San Paolo mi emoziona”

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Spunta un altro nome sul taccuino del direttore sportivo Cristiano Giuntoli: si tratta di Rodrigo De Paul, fantasista dell’Udinese ed autore di un ottimo campionato fin qui, che sta conducendo i friulani alla conquista della salvezza.

Ecco l’intervista del 10 bianconero al Corriere dello Sport:
Si sente pronto per una grande?
“Se devo essere sincero in questo momento sono concentrato solo sull’Udinese e il mio unico pensiero è conquistare la salvezza, ma le voci sul mio futuro chiaramente le sento. Io sono pronto per giocare a calcio ovunque, ma se davvero mi vorranno le squadre che leggo, lo vedremo… Non vado oltre perché potrebbe sembrare una mancanza di rispetto da parte mia parlare di questa o quella società adesso che mi sto giocando la salvezza. A giugno ci siederemo attorno a un tavolo con la società e il mio agente e ne discuteremo. Con i dirigenti ho un rapporto fantastico e decideremo tutto in fretta”.

E’ vero che a gennaio poteva andare all’Inter?
“Io volevo stare qua e, anche se leggevo certe cose, nella mia testa era chiaro che fino a giugno sarei rimasto qua. Avevo dato la mia parola perché andare via a metà di un campionato per me era come giocare 45’ e poi uscire… Non mi piaceva affatto”.

Cosa si prova a essere ‘corteggiato’ dall’Inter?
“E’ bello quando escono queste notizie perché vuol dire che hai fatto bene. Uno lavora sempre per crescere e per migliorare”.

All’Inter gli argentini hanno fatto la storia e lei potrebbe essere il prossimo…
“Ho una grande amicizia con Milito, che è il segretario tecnico del Racing, e con Samuel, che è il vice allenatore in nazionale. Quando Diego parla dell’Inter, gli brillano gli occhi. Idem a Walter. E’ un piacere ascoltare i loro racconti. Milano è una bella città e sono orgoglio di queste voci che escono su di me”.

Per un argentino, però, deve essere piacevole anche il corteggiamento del Napoli, l’ex squadra di un certo Maradona.
“Alla mia famiglia è sempre piaciuto tanto il calcio e sono cresciuto con i racconti su Diego con la maglia azzurra. Quando vado al San Paolo a giocare, tocco con mano l’amore di quella gente: pensate che a Napoli in albergo mi lasciano dei regali solo perché sono argentino come Maradona… Una cosa emozionante”.

C’è un tecnico con cui sogna di lavorare prima di fine carriera?
“Guardiola, Pochettino, Klopp, Simeone, Zidane… Ce ne sono tanti, difficile scegliere”.

Nessun italiano?
“Se dicessi Spalletti, Conte, Allegri o Ancelotti scoppierebbe il finimondo e vi darei il titolo… (ride, ndr)”.

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