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De Laurentiis: “Siamo partiti dal fallimento ed abbiamo ricostruito tutto. Sarri? Ha un contratto fino al 2020”

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Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, presente al Festival del Calcio a Firenze, ha rilasciato un’intervista

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, presente al Festival del Calcio a Firenze, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Tv Luna. Ecco quanto evidenziato: “Siamo partiti dal fallimento ed abbiamo dovuto ricostruire tutto. Ricordo in maniera romantica e divertita che a Paestum si andò in un tabaccaio a comprare le magliette. Ero arrivato da Los Angeles e non mi rendevo conto del passo che facemmo. C’era Marino, al quale diedi fiducia completa, che fece un ottimo lavoro. Ci andò male il primo anno, facemmo due anni di C, ma quelli furono una scuola umile per noi. Imparavamo sulle spalle dei tifosi e questo mi dispiacque. Alla prima in casa, contro il Cittadella, superammo i 60mila spettatori, tanto che a Parigi titolarono ‘Napoli, regina d’Europa’. Quello mi esaltava, poi quando incontravamo le squadre minori mi rendevo conto che avrebbero voluto ucciderci. Nel calcio, la cosa bella è che non esiste la B, la C, la D. Ritengo un errore di valutazione, non perchè si debba negare il paradiso alle piccole. Illudere di poter competere con delle squadre che investono centinaia di milioni, è sbagliato. Chi viene in A dalla B ha sempre difficoltà ad investire, in fondo il campionato è poco rispettoso della verità. Otto squadre di A potrebbero non essere capaci di contendere il titolo alle sei squadre maggiori, ma almeno quattro di queste otto dovrebbero restare in una serie minore. Facciamo una sola retrocessione e diamo a questa squadra che è arrivata ultima, la possibilità di giocare con altre squadre che vogliono arrivare in A. Così diventa anche un termometro per capire quanto sono forti le squadre che ambiscono alla Serie A
Sul calendario tra campionato e Champions:Esiste da qualche anno l’ECA, associazione che coinvolge centinaia di club europei. Ci siederemo con costanza e ne parleremo. Mi hanno posto al capo del marketing e ne parlerò su come regolarci tra campionati e partite europee. Dovremo vedere come uniformare i campuionati. Bisogna ridurre i campionati a livello di squadre. Quest’anno, per la prima volta, giocheremo durante le feste natalizie e vedremo come andrà“.
Rivoluzione nel mondo del calcio?Non mi sono mai sentito un rivoluzionario. Il problema è che essendo uno studioso di marketing e il cinema mi ha sempre aiutato in questo. Sono immerso in quella che è la conoscenza delle serie televisive, sia statunitensi che inglesi. Prima di essere qui ho visto una puntata di ‘Suburra’. Il problema è che bisogna guardare oltre il metro, la gente guarda alla partita di ieri mentre io penso a quella successiva“.
Su Sarri – “Quando ci mise a terra con quel 4 a 2 mi iniziai a studiare il suo gioco e lo trovai interessante. Ha un contratto fino al 2020, poi c’è la clausola. Otto milioni, per un allenatore, sono tanti. Psg e altre squadre hanno sfasciato il mercato, adesso incateneremo chi verrà da noi“.
Il mio compleanno – “I regali migliori me li faccio da solo. L’anno prossimo potrei farmi un doppio regalo intorno al 20 maggio, il campionato finisce il 20. A un certo punto si continuava a dire da anni che i nostri tifosi sono 5 mln, quelli fuori dall’Italia sono 7 milioni. I tifosi del Napoli nel mondo sono trentacinque milioni e i simpatizzanti sono 120 milioni. Un esercito. Questo è stato il più bel regalo che ho avuto”.

Poi conclude:E’ vero, nun c’accir nisciun!


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