Legge di bilancio: vertice di maggioranza ieri sera a sancire segnali pur timidi di distensione tra Roma e Bruxelles sui conti, rassicurati anche i mercati e Milano apre con un trend positivo.
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l Governo pensa di cambiare la legge di bilancio con gli emendamenti parlamentari, ma prende ancora tempo con l’Unione Europea per decidere quali misure tagliare per far scendere il rapporto deficit PIL al 2,2% pari a meno 3,6 miliardi di euro.
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Non è una questione di decimali, scrivono in una nota Conte, Salvini e Di Maio al termine del vertice a Palazzo Chigi, l’obiettivo e rilanciare la crescita.
Queste le parole di Conte:
“investimenti e attenzione al sociale sono anche le due linee guida che poniamo al centro” afferma, e ribadisce “sia la necessità di forti investimenti economici indirizzati verso la crescita, sia l’esigenza di tendere la mano a chi è rimasto indietro negli anni della crisi”.
Confermate le misure su pensioni, reddito di cittadinanza e tutela del risparmio, ma si attendono le relazioni tecniche per quantificare le spese effettive. Le somme recuperate saranno riallocate e verrà privilegiata la spesa per gli investimenti per mettere in sicurezza il territorio e contrastare il dissesto idrogeologico.
La lega è convinta che il deficit scenderà ma i dissapori riguardano soprattutto il reddito di cittadinanza. Il movimento pensa di introdurlo con decreto prima di natale ancora però non è chiaro quando partirà.
Intanto Mario Draghi parla davanti al Parlamento Europeo e richiama i paesi dell’Unione sui conti pubblici. Le politiche nazionali insostenibili, dice il presidente della Banca Centrale Europea, portano a debiti troppo alti, sono un rischio per l’eurozona, e alla fine producono austerità. Parole che fanno pensare alla delicata trattativa in corso tra Roma e Bruxelles sulla manovra bocciata dalla Commissione Europea.
ed ancora, in risposta a una domanda sulla situazione italiana, dice:
“al momento c’è un dialogo in concorso. Sono sempre stato fiducioso che un accordo può essere raggiunto. Ho detto molte volte, sottolinea, che i paesi ad alto debito devono abbassarlo perché riducendolo si rafforzano”.
Poi Draghi parla della politica della Banca Centrale Europea e conferma che, se i prossimi dati dice confermeranno le prospettive sull’inflazione a medio termine, da dicembre si concluderà il programma di Francoforte sull’acquisto dei titoli.
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