“Dobbiamo lavorare con le Regioni perché attivino concretamente le reti per le cure palliative in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. Tutto il Sud è carente, soprattutto di hospice pediatrici. Inoltre dobbiamo potenziare la formazione medica post laurea in questo ambito, visto che sono ancora pochi i medici palliativisti” – ha dichiarato il ministro Giulia Grillo alla Conferenza stampa di presentazione del Rapporto sullo stato di attuazione della legge 15 marzo 2010, n. 38.
I
l ministro ha poi ringraziato gli operatori sanitari e i volontari, sottolineando il significato strategico della collaborazione tra gli operatori sanitari coinvolti nella gestione del malato con bisogno di cure palliative e terapie del dolore, a partire dai medici di base e dai pediatri di libera scelta fino ai medici specialisti operanti presso le strutture ospedaliere e territoriali, in rapporto con le Associazioni dei malati.
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Giorgio Trizzino della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati ha introdotto e coordinato i lavori. Trizzino ha ricordato che anche se molti traguardi in questi anni sono stati raggiunti, rimangono le criticità evidenziate nel rapporto riguardo lo sviluppo ancora molto disomogeneo delle reti locali di cure palliative e l’adozione di modelli organizzativi e percorsi assistenziali di presa in carico del paziente difformi tra le diverse Regioni; anche l’offerta formativa in cure palliative per gli operatori sanitari è ancora insufficiente e particolarmente critica risulta la situazione delle Reti di cure palliative e terapia del dolore pediatriche.
Gianlorenzo Scaccabarozzi, direttore del Dipartimento della Fragilità dell’Azienda sociosanitaria territoriale di Lecco ha presentato i dati del Rapporto. Il quadro che ne scaturisce è caratterizzato da luci e ombre in quanto, di fronte a un miglioramento della qualità e dell’offerta assistenziale per le cure palliative in regime residenziale e domiciliare e allo sviluppo delle reti regionali e locali di cure palliative e di terapia del dolore, persistono forti disomogeneità regionali sulle caratteristiche e sulla tipologia dell’assistenza offerta nei vari setting assistenziali.
Pierpaolo Sileri, presidente della Commissione permanente Igiene e Sanità del Senato della Repubblica, ha sottolineato come persista ancora una carenza di posti letto nelle strutture residenziali di cure palliative e come troppi pazienti in fase terminale muoiano ancora senza cure palliative. Sileri ha segnalato l’importanza della programmazione dei servizi sanitari, che tenga conto anche dell’aumento delle patologie croniche.
Il Rapporto in cifre
- Nel triennio dal 2015 al 2017, il numero di hospice sul territorio nazionale ha raggiunto il totale di 240 strutture (erano 231 nel 2014) mentre il numero dei posti letto risulta di 2.777 (226 posti letto in più rispetto al 2014).
- A livello nazionale, nell’anno 2017, risulta una carenza di 244 posti letto in hospice ma, come sempre, la situazione appare fortemente disomogenea, con Regioni in surplus (Lombardia, Emilia Romagna, Lazio) e Regioni in grave deficit (Piemonte, Toscana, Campania, Sicilia).
- A distanza di circa 20 anni dalla legge n. 39/1999, che ha stanziato 206 milioni di euro per la costruzione degli hospice e l’organizzazione delle reti assistenziali, risulta utilizzato dalle Regioni il 94 per cento delle risorse.
- Nel triennio dal 2015 al 2017, l’andamento percentuale della durata dei tempi di attesa tra la ricezione della ricetta del medico curante e la presa in carico del paziente in hospice conferma percentuali elevate di ricoveri con tempi di attesa inferiori ai 2 giorni, seguite da quelle dei ricoveri con tempi di attesa da 4 a 7 giorni.
- Nel 2017, il numero totale di pazienti assistiti a domicilio ha raggiunto le 40.849 unità. Rispetto all’anno 2014 si registra un aumento del numero totale di pazienti assistiti pari al 32,19% per un totale di 326 mila giornate di cure palliative erogate a domicilio. Nonostante l’incremento rilevante, il numero di giornate di cure palliative erogate a domicilio resta assai distante dallo standard individuato dal DM n. 43 del 2007.
- Ad oggi, l’unica informazione significativa sulla terapia del dolore attiene al consumo territoriale di farmaci oppioidi, che ammonta nel 2017 a più di 16 miliardi di dosi, 1,6% in più rispetto al 2016.
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