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Adnkronos) – Cuoco nel ristorante (25%) e cameriere di sala (24%) sono le figure professionali più richieste nel settore della ristorazione in questo trimestre fino a dicembre a Milano e Città metropolitana.Ambìti anche i banconieri di bar (12%) e gli aiuti cuochi (11%).
E’ quanto emerge dai dati del Rapporto Ristorazione del Centro Studi Fipe diffusi all’assemblea di Epam-Fipe Milano, l’associazione dei pubblici esercizi milanesi, svoltasi nel pomeriggio di ieri in Confcommercio Milano. Complessivamente il numero di figure professionali sul territorio necessario per sopperire alle attuali esigenze ammonta a 10.420.In oltre il 60% dei casi i problemi riguardano il ridotto numero di candidati, ma anche la carenza di competenze (importante la necessità di una maggiore formazione). A Milano e Città metropolitana, dato 2022, lavorano nelle attività di pubblico esercizio quasi 90mila persone: in netto calo rispetto al 2019 per i bar (-13,3%), le mense e il catering (-13,7%) ed in leggero calo (-0,6%) per i ristoranti.
Cresce solo il personale per la fornitura di pasti preparati.Oltre l’80% dei dipendenti occupati svolge mansioni manuali-operative e sono più di 7 mila, a Milano e Città metropolitana, gli apprendisti. Il contratto a tempo indeterminato è la tipologia più diffusa e riguarda, a Milano, il 76% degli occupati nel comparto dei pubblici esercizi.
Per quanto riguarda l’orario di lavoro, il 55% dei lavoratori è assunto part time, il 45% a tempo pieno.Gli occupati a tempo pieno sono cresciuti del 5,2% rispetto al 2019, mentre sono in netta decrescita i lavoratori part time (-12,6%).
Il saldo complessivo negativo dei lavoratori nei pubblici esercizi a Milano e Città Metropolitana nel confronto 2022-2019 è del 5,5%. Molto importante la componente lavorativa femminile: il 49%.I lavoratori stranieri sono il 32,7%.
Quello nei pubblici esercizi a Milano e Città metropolitana è anche un lavoro giovane: oltre il 30% ha meno di 30 anni e il 56% meno di 40. “Quasi tutte le imprese hanno incontrato difficoltà di reperimento del personale -spiega Lino Stoppani, presidente Epam-Fipe Milano e Fipe nazionale-.Dobbiamo essere capaci di trasmettere con rinnovata passione alle nuove generazioni la bellezza di questo mestiere, in costante cambiamento.
Abbiamo intitolato il nostro approfondimento in assemblea ‘Lavoro Forte, Lavoro Debole’: dobbiamo trasformare il ‘lavoro debole’ in ‘forte’ aprendo la strada ad un mercato del lavoro più stimolante e produttivo, ed anche più giusto.In grado cioè di garantire un lavoro pagato il giusto, un lavoro decoroso, un lavoro sicuro”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)