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La Cultura come linfa vitale del Paese: il 2020 di Raffaello e Dante

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, cita la Cultura come grande propulsore di qualità della Vita del nostro Paese: il 2020 celebrerà Raffaello e Dante

La Cultura come linfa vitale del Paese: il 2020 di Raffaello e Dante

La cultura è un grande propulsore di qualità della vita e rende il tessuto sociale di un Paese più solido (…)” queste le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione del discorso di fine anno tenutosi ieri sera nella Sala dei Tofanelli, piano terra della palazzina Gregoriana, il nucleo più antico del Quirinale.
Tanti sono stati i temi trattati, il filo conduttore è stato l’intreccio di quattro cardini: la Speranza, il senso del Dovere, la Fiducia e l’ Altruismo.
Condividendo l’immagine dell’Italia vista dallo spazio donatagli dall’astronauta canadese Julie Payette, Mattarella ha colto l’occasione per sottolineare la peculiarità del nostro Paese: «proteso nel Mediterraneo e posto, per geografia e per storia, come uno dei punti di incontro dell’Europa con civiltà e culture di altri continenti, una condizione che ha contribuito a costruire la nostra identità, sinonimo di Sapienza, Genio, Armonia, Umanità».
Ha citato poi Luca Parmitano, primo astronauta italiano al comando della stazione spaziale internazionale. «Da lassù – mi ha detto quando ci siamo collegati – avverte quanto appaiono incomprensibili e dissennate inimicizie, contrapposizioni e violenze in un pianeta sempre più piccolo e raccolto. E mi ha trasmesso un messaggio che faccio mio: “La speranza consiste nella possibilità di avere sempre qualcosa da raggiungere”».
Se il 2019 è stato l’anno dedicato alla celebrazione di Leonardo da Vinci, il 2020 sarà per Raffaello e Dante Alighieri.
Raffaello Sanzio, pittore e architetto italiano, nato a Urbino nel 1483, considerato tra i grandi che hanno reso splendente il Rinascimento; tra le sue opere, “La Scuola di Atene”, un affresco databile al 1509-1511 situato nella Stanza della Segnatura, una delle quattro “Stanze Vaticane”, poste all’interno dei Palazzi Apostolici. Alla sua morte nel 1520, fu Pietro Bembo a comporre l’ epitaffio poi inciso sulla tomba al Pantheon a Roma: «Ille hic est Raphael timuit quo sospite vinci, rerum magna parens et moriente mori», “Qui giace Raffaello: da lui, quando visse, la natura temette d’essere vinta, ora che egli è morto, teme di morire”.
Dante Alighieri, Alighiero, battezzato Durante di Alighiero degli Alighieri e anche noto con il solo nome Dante, della famiglia Alighieri, nato nel 1265, è stato un poeta, scrittore e politico italiano. La sua grandezza e il suo prestigio, possono essere paragonate a quelle di Shakespeare (dopo Omero, naturalmente); Maestro nell’uso della parola, con la Divina Commedia ha realizzato un’ opera degna di essere considerata patrimonio dell’ Umanità, tra le terzine più significative:
“…«Se tu segui tua stella,
non puoi fallire a glorioso porto,
se ben m’accorsi ne la vita bella …”
(Inferno,CANTO XV)
Versi degni da considerarsi come un Augurio per tutti coloro in cerca di parole preziose capaci di instillare in noi il desiderio di migliorarsi ed elevarsi a persone migliori, come il Sommo Poeta scrive nel canto numero ventisei dell’Inferno :
“…Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza”.»
E’ la sintesi del profondo pensiero di Dante, il quale considerava la ricerca e il conseguimento delle virtù’ e della conoscenza, cioè del sapere trascendente, la vera ragione dell’esistenza umana.


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