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Castellammare di Stabia

Ctb “Intrigo e amore”dal 14 al 18 febbraio al Teatro Sociale di Brescia

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Intrigo e amore, il dramma “smisurato” di Schiller
in scena per la stagione di prosa del CTB

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critto all’alba del Romanticismo, il dramma di Schiller Intrigo e amore (Kabale und Liebe) – storia di un amore intenso e impossibile, dal complesso intreccio tematico – sarà in scena per il CTB Centro Teatrale Bresciano dal 14 al 18 febbraio (alle ore 20,30, domenica alle 15,30) al Teatro Sociale di Brescia (via F. Cavallotti, 20) per la Stagione di  prosa del CTB Centro Teatrale Bresciano, realizzata grazie al sostegno dalla Fondazione ASM e del Gruppo A2A di  Brescia. Una produzione Teatro Stabile di Genova.

Siamo nel Settecento, nella Germania preromantica dello Sturm und Drang. Il nobile Ferdinand, interpretato da Simone Toni, figlio del potente Ministro Von Walter – Stefano Santospago – s’innamora della figlia di un umile violoncellista, Luise Millerin – Alice Arcuri – che ricambia il suo amore. Il padre del giovane, inorridito dalla possibilità che il figlio possa sposare una fanciulla borghese, cerca in ogni modo di ostacolare l’unione e di convincere Ferdinand a unirsi in matrimonio con la favorita del Principe – Mariangeles Torres – non solo per combinare un’unione degna della famiglia, ma anche per trarne dei vantaggi. È però il sentimento sincero e profondo di Ferdinand a dimostrarsi più forte di qualsiasi convenienza o beneficio, e sposare Luise rimane per lui un desiderio irrinunciabile. Ecco allora che il Ministro, per conseguire i suoi piani, sarà costretto ad architettare un bieco intrigo, messo in atto con la complicità del suo segretario dal nome parlante Wurm (verme), interpretato da Andrea Nicolini, che condurrà la vicenda verso un epilogo drammatico.
Scritta nel 1783 quando Friedrich Schiller aveva solo ventiquattro anni, Intrigo e amore è la storia di un legame  profondo e passionale, dove intrighi, gelosie, unioni e duelli concorrono a una trama in cui verità e menzogne,  corruzione e libertà si combinano tra loro. Questa complessità è tutta presente nel dramma di Schiller, il cui nucleo  tematico si sintetizza nel conflitto tra potere tirannico e diritto alla felicità dell’essere umano, oggettivato nell’incontro-scontro fra due classi, la nobiltà ricca e la piccola borghesia povera. Una storia che colpì molto anche il compositore Giuseppe Verdi che, nel 1848, ne fece un’opera in tre atti, la Luisa Miller.

Qualche anno fa visitai la casa di Schiller a Weimar. Nella camera da letto dei suoi figli, vidi incorniciati dei disegni  infantili. Un disegno in particolare mi commosse: una bimbetta fa una linguaccia e sotto c’è scritto, di pugno di Schiller – La mia bimba abbia una vita nella libertà e che le sia risparmiato il destino di Luise Millerin! – Un padre sogna per la sua bambina un destino di libertà, mentre nella sua testa di poeta drammatico infuria la passione di un destino di schiavitù e ribellione. Guardando quel disegno ho sentito forte la consapevolezza che Arte e Realtà si saldano e si giustificano a vicenda: Intrigo e amore continua a parlarci dalla pace di quella casa borghese di Weimar.

Marco Sciaccaluga

“Intrigo e amore”

di FRIEDRICH SCHILLER
versione italiana di DANILO MACRÌ
regia di MARCO SCIACCALUGA
scena e costumi CATHERINE RANKL
musiche ANDREA NICOLINI
luci MARCO D’ANDREA
con
Presidente Von Walter, alla corte di un Principe tedesco STEFANO SANTOSPAGO
Ferdinand, suo figlio, Maggiore SIMONE TONI
Von Kalb, Maresciallo di corte ROBERTO ALINGHIERI
Lady Milford, favorita del Principe MARIANGELES TORRES
Wurm, segretario del Presidente ANDREA NICOLINI
Miller, maestro di musica ENRICO CAMPANATI
Frau Millerin, sua moglie ORIETTA NOTARI
Luise, sua figlia ALICE ARCURI
Sophie, cameriera di Lady Milford DANIELA DUCHI
Un cameriere del Principe NICOLÒ GIACALONE
Un cameriere MARCO AVOGADRO
produzione TEATRO STABILE DI GENOVA
Durata dello spettacolo 3 ore (compreso intervallo)

UN DRAMMA “SMISURATO”
Conversazione con Marco Sciaccaluga a cura di Aldo Viganò

Scritto, ambientato e rappresentato in Germania alla fine del Settecento, Intrigo e amore è un dramma costruito almeno su due livelli narrativi che evocano altrettante classi sociali: quella dei potenti notabili di un principato tedesco e quella dei borghesi di cui è rappresentante la famiglia Miller.
Lo dice bene il titolo: da una parte c’è la storia d’amore tra il nobile Ferdinand e la borghese Luise Millerin, dall’altra c’è l’intrigo di Corte che muove da una logica di potere prima ancora che da una ideologia di classe. Al fine di consolidare il suo potere, il presidente von Walter ha deciso di far sposare suo figlio Ferdinand con l’amante del Principe suo diretto superiore. Ma a mettere il bastone tra le ruote di questo intrigo guidato da consuetudini sociali che s’illudono di poter governare a piacimento la vita stessa degli esseri umani, c’è poi la forza deflagrante dei sentimenti: Ferdinand ama corrisposto Luise e non vuole saperne degli intrighi del padre, mentre Lady Milford, la cortigiana del Principe, vede nel matrimonio organizzato per motivi politici la realizzazione di un suo sincero amore, rimasto sino allora segreto, per Ferdinand. Da qui, lo sviluppo della ”kabale”, l’inevitabile conflitto tra la ragione politica e i sentimenti. E l’esito di tutto questo intrigo governato da Wurm, il segretario del Presidente, non può essere che tragico.

C’è qualche cosa di shakespeariano in questo intrigo?
Sicuramente sì. Del resto, Shakespeare è il grande modello di quell’epoca, in cui diventa il vero cavallo di battaglia dei grandi riformatori del teatro tedesco, che nel suo nome, soprattutto, inventarono quell’idea di teatro pubblico di cui tutti noi siamo figli. Per Schiller, Shakespeare è un modello, al quale guardare non tanto per copiarlo, quanto per reinventarlo. Quello che affascina Schiller è un teatro dove Bene e Male convivono nel magma dell’umano, un teatro che pone l’uomo al centro del mondo rappresentato. È da questo modello che nasce anche in Intrigo e amore quell’alternanza di alto e basso, di tragico e di comico che è tipicamente shakespeariana e sempre molto evidente nella scrittura di Schiller.

In che modo il comico è presente in questa tragedia?
Innanzitutto, nel maresciallo von Kalb, che è un personaggio radicalmente ridicolo, quasi un clown: tutto porta a vedere in lui un meraviglioso scemo inconsapevole. E mi sembra impossibile non riderne. Poi c’è del comico anche in Miller e anche in Frau Millerin con tutta la sua voracità di ascesa sociale, mentre l’istrionismo del Presidente sfiora sovente il registro del grottesco. Se a questo aggiungiamo anche l’ironia che caratterizza quasi tutti i personaggi (in Ferdinand  sovente la disperazione prende la maschera del sarcasmo), viene davvero da domandarsi come mai, con questo straordinario talento comico, Schiller non abbia mai scritto una commedia in vita sua.
Data la clownerie del Maresciallo risulta un pò difficile credere che sia proprio lui il destinatario della lettera d’amore che Wurm costringe Luise a scrivere e che scatena la gelosia di Ferdinand.
È proprio quello che pensa Wurm quando il Presidente gli propone di usare il Maresciallo come esca. Ma il presidente
gli fa notare che la gelosia è un sentimento che non guarda mai per il sottile. E i fatti dimostrano che ha proprio ragione lui. In questo Schiller è totalmente shakespeariano: non solo usa la lettera come il fazzoletto di Desdemona, ma sa che la gelosia è un sentimento tanto insensato da non aver bisogno di essere anche verosimile. Del resto, che Ferdinand sia predisposto alla gelosia lo sapevamo già dal fatto che l'unica spiegazione che il giovane si dà dell’ultimo diniego di Luise a fuggire con lui è quella dell’esistenza di un altro. È questo, la gelosia appunto, il suo tallone d’Achille. Ma attenzione, il dramma di Schiller non è neppure una riscrittura di Romeo e Giulietta. I due protagonisti shakespeariani non hanno mai il dubbio che amarsi e sposarsi segretamente sia la cosa giusta da fare, mentre Ferdinand e Luise (soprattutto lei) sanno che vanno a fare qualcosa di estremamente pericoloso e forse di ingiusto: sono i primi a essere convinti di non poterlo o di non doverlo fare. La legge dei padri ha insegnato a Luise che il suo è un amore proibito e anche Ferdinand è continuamente assalito dal dubbio. Loro non sono Romeo e Giulietta, il loro è vero amore, ma anche un continuo dubitare dell’amore. Ferdinand è un personaggio che rinvia sia ad Amleto, sia a Otello. Dubita ed è morso dalla gelosia: con queste premesse basta un nulla perché l’amore si tramuti in odio. Nel dramma di Schiller, poi, il vero organizzatore dell’intrigo è il segretario Wurm, che è una specie di Iago, ancor più impegnato qui a svolgere il ruolo del drammaturgo.
In Intrigo e amore cìè una quantità di materiale narrativo tale che dà sovente l'impressione di un eccesso trasbordante.
Di Intrigo e amore colpiscono veramente tante cose. Innanzitutto, che sia stato scritto da un ragazzo di poco più di
vent’anni. Un ragazzo di genio, certo, ma anche con la voglia tipica dei giovani di dire tutto. Di qui, è nato un testo veramente ”smisurato”, per dirla con Hölderlin, che procede per grandi sequenze messe una dopo l’altra, che infine però raggiungono la finalità di raccontare una storia compiuta: coinvolgente, emozionante, con sempre al centro l’uomo con le  sue contraddittorie passioni.

Véronica Verzeletti

Biglietti

INTERO
Platea 27 €
Galleria Centrale 19 €
Galleria Laterale 13 €
RIDOTTO GRUPPI*
platea 24 €
Galleria Centrale 17 €
Galleria Laterale 12 €
RIDOTTO SPECIALE**
Platea 19 €
Galleria Centrale 14 €
Galleria Laterale 11 €
RIDUZIONI
* La riduzione Gruppi è riservata ad Enti convenzionati con il CTB.
** La riduzione Speciale è riservata a giovani fino a 25 anni, ultrassessantacinquenni e possessori di carta d’argento.

Acquisto presso:
TEATRO SOCIALE
Via Felice Cavallotti, 20 – Brescia
Tel. +39 030 2808600
biglietteria@centroteatralebresciano.it
Orari botteghino
Nei giorni di spettacolo:
Giorni Feriali (tranne lunedì, giorno di chiusura) dalle 16.00 alle 19.00
Domenica dalle 15.00 alle 18.00

PUNTO VENDITA CTB
Piazza della Loggia, 6 – Brescia
Tel. +39 030 2928609
biglietteria@centroteatralebresciano.it
Orari di apertura
dal martedì al venerdì (esclusi i festivi) dalle 10.00 alle 13.00

ON-LINE
sul sito www.vivaticket.it e in tutti i punti vendita del circuito modalità di pagamento: carta di credito o bancomat

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