A
bbiamo sentito il collega di Cremona, Lorenzo Coelli, nel corso della puntata de “Il Pungiglione Stabiese”:
“Qui a Cremona la situazione é stata critica. La città e la sua provincia sono balzate agli onori della cronaca per essere la zona più colpita dal coronavirus. Ora la situazione va migliorando e mi auguro che presto si possa parlare di Cremona per le sue bellezze e non del ricordo della catastrofe vissuta.
É stata dura, abbiamo visto davvero la morte colpire fortemente le nostre zone. Siamo stati i primi ad affrontare questo virus e all’inizio ci siamo trovati impreparati. Cremona e le zone limitrofe hanno perso tante persone e bisognerà sempre onorarli. La ferita non andrà mai via, una generazione é stata cancellata dal coronavirus e il ricordo di questa “guerra” non andrà mai via.
Cremonese? “In estate sono arrivati a Cremona giocatori fortissimi come Ciofani e Ceravolo, ma non solo. La rosa, sulla carta, era di primissima fascia e noi non ci capacitiamo ancora come sia possibile che sia venuta fuori una stagione così difficile. La Cremonese, in estate, era considerata una delle favorite alla promozione in A e invece si trova in zona play out. É andato tutto male e l’avvicendarsi dei vari allenatori non ha aiutato. Era appena arrivato Bisoli e le cose stavano andando molto meglio. Poi purtroppo c’è stato lo stop forzato e tutto é stato vanificato. In caso di ripartenza credo che con Bisoli sarebbe tutt’altra storia e si potrebbe risalire la china.
Chiaro che per Cremona, così come per altre zone, la ripartenza sarebbe una forzatura e il calcio non sarebbe lo stesso di prima. Credo sarebbe un altro campionato in cui tutto si azzererebbe. Non dimentichiamo che i tifosi non ci sarebbero e l’atmosfera sarebbe surreale. In più molti giocatori sarebbero svogliati perché non hanno voglia di tornare in campo dopo la tragedia vissuta.”