N
el 2016 la pirateria di film e serie ha causato all’industria audiovisiva italiana un danno di 686 milioni di euro: è quanto emerge da una recente ricerca di Fapav (Federazione antipirateria audivisiva) e Ipsos, condotto nel dicembre 2016 con interviste a oltre 1400 individui di almeno 15 anni di età, e a oltre 200 individui tra i 10 e i 14 anni.
Lo scorso anno il 39% della popolazione adulta (soprattutto uomini) ha guardato illegalmente film, serie tv e programmi di intrattenimento; mentre tra i ragazzi di età compresa i 10 e i 14 anni il 50% ha commesso atti di pirateria. E il fenomeno è in continua crescita.
L’IDENTIKIT DEL NUOVO PIRATA
Il nuovo “pirata” è in genere un uomo, diplomato e lavoratore autonomo. I film continuano a essere il contenuto più cliccato (370 milioni di atti fuorilegge) dal maggior numero di cittadini (33%), ma il fenomeno arretra del 4% rispetto al 2010 quando i pirati erano il 37%. Sono invece aumentati coloro che vedono illegalmente serie e programmi tv: sette anni fa erano il 13 e 11% della popolazione, oggi sono il 22 e il 19%.
Un cambio di tendenza che rispecchia l’evoluzione del mercato audiovisivo, interessato a investire in nuovi e accattivanti format di intrattenimento.
LA CONSAPEVOLEZZA DI ESSERE UN PIRATA
Rispetto a sette anni fa, secondo l’indagine, è aumentata la consapevolezza che vedere illegalmente film, programmi e serie tv sia un reato, soprattutto tra gli adulti. Infatti l’82% degli intervistati ritiene che si tratti di un reato, ma il 57% pensa che sia improbabile essere scoperto e ancora meno sanzionato. Tuttavia è in crescita anche l’inclinazione a rispettare le regole adottando alternative legali «a pagamento».
In Italia esiste un impianto normativo che purtroppo non viene sufficientemente applicato con forza da tutti quanti: autorità, forze dell’ordine, magistratura e operatori. Infatti solo 1 pirata su 4 (e 1 su 5 tra i più giovani) ritiene che la pirateria sia un fatto grave. Tra le forme di deterrenza, secondo gli stessi pirati, l’oscuramento dei siti fuorilegge viene giudicato efficace dal 77% degli intervistati e 3 su 4 esprimono lo stesso giudizio qualora venisse attivato un sistema sanzionatorio capillare e credibile, con multe e denunce.
NUOVI TIPI DI PIRATERIA
La ricerca individua tre tipi di pirateria:
- quella «digitale» aumentata – rispetto al 2010 – del 78%;
- quella «fisica» (acquistare dvd-blu ray contraffatti) che sta crollando rispetto al 2010 (-81%) in seguito all’evoluzione tecnologica;
- infine la pirateria «indiretta» (la ricezione di dvd-blu ray contraffatti o la visione di copie non originali altrui) che è nettamente diminuita (-50%).
Debora VELLA
Lascia un commento