Il Coronavirus identificato a Wuhan, in Cina, per la prima volta alla fine del 2019 è un nuovo ceppo virale che non è stato precedentemente mai identificato nell’uomo ed è stato chiamato SARS-CoV-2, Covid19 (CLICCA per approfondimenti).
Covid19, comunicato della Protezione civile. Al Nord Atenei chiusi
In attesa dell’adozione formale dei provvedimenti consequenziali previsti dal decreto approvato in Consiglio dei Ministri il 22 febbraio, per motivi precauzionali, il MIUR invita le Istituzioni universitarie e quelle di Alta Formazione Artistico Musicale e Coreutica presenti nelle Regioni Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna a sospendere comunque, fino al 29 febbraio 2020, l’attività didattica.
Per quanto riguarda le scuole si invita a far riferimento alle autorità locali delle Regioni dove sono presenti focolai. Sospese per tutti a livello nazionale le gite scolastiche.
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Protezione civile: il punto della situazione alle 12 del 23 febbraio
“Complessivamente sono 132 le persone che sono state positive al coronavirus. Di queste due sono decedute, e c’è poi il ricercatore italiano tornato da Wuhan che è guarito. Questa la distribuzione regionale: 88 casi in Lombardia, 24 in Veneto, 6 in Piemonte, 9 in Emilia Romagna e 2 nel Lazio (la coppia di turisti cinesi). Il totale delle persone che sono quindi attualmente sotto osservazione sono 129. Di queste sono 54 ricoverate in ospedale con sintomi, 26 in terapia intensiva e 22 in isolamento domiciliare. Questi i dati che abbiamo censito in questo ore”.
A fare il punto della situazione legata ai focolai di coronavirus nel nostro Paese è stato questa mattina il capo della Protezione civile Angelo Borrelli nel corso di una conferenza stampa alle 12.30.
“Sono oltre 3000 i tamponi eseguiti. Al momento sono già disponibili migliaia di posti letto in decine di strutture militari in Italia nel caso fosse necessario mettere i cittadini in quarantena – ha spiegato Borrelli -. L’Esercito ha messo ha disposizione 3.412 posti letto in oltre mille camere, mentre l’Aeronautica ne ha dati circa 1.750. Abbiamo fatto inoltre una ricognizione con le regioni per gli alberghi – ha aggiunto – e siamo pronti ad utilizzarli”.
Quanto al ‘paziente zero’, “non siamo ancora riusciti a trovarlo. È dunque ancora difficile formulare ipotesi sulla diffusione”.
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