Il Covid si porta vie le domeniche gratis ai musei nazionali e regionali, cui ci eravamo abituati sin dal 1997
Covid-19: Stop alle domeniche gratis ai musei
La prima domenica di ogni mese era diventata una buona abitudine recarsi ai musei del circondario, approfittando della gratuità offerta da Stato e Regioni. Ma l’aumento sempre crescente del numero dei contagi da Covid, dopo la pausa estiva, ha costretto il ministero della Salute ad emanare una ordinanza che detta “ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e di gestione dell’emergenza epidemiologica”.
Per cui è stata predisposta la sospensione del decreto del ministero dei Beni culturali ed Ambientali che consentiva l’ingresso gratuito a tutti i siti culturali statali una volta al mese. E così il decreto del dicembre 1997 è stato momentaneamente messo in soffitta e le nostre domeniche gratis ai Musei in quarantena forzata, già a partire da questa prima domenica di ottobre. Il decreto del ministro Speranza viene esteso anche alle regioni a statuto speciale. Quindi Friurli, Val d’Aosta, Trentino, Sardegna e Sicilia devono adeguarsi alle disposioni statali.
Lo scopo del provvedimento è evitare assembramenti ed occasione di nuovi contagi, in concomitanza con il moltiplicatore di contagi rappresentato dalla riapertura delle scuole. Certo la finalità del provvedimento è sacrosanta e noi ci sentiamo di condividerla in pieno. Però sul pagamento del biglietto avremmo qualcosa da obiettare. É ovvio – ribadiamo – che nei musei non potevano esserci le frotte di visitatori della domenica, ma si poteva lasciare benissimo il sistema della prenotazione on line. Si fissa un tot di visitatori ritenuto ragionevole, ai fini di evitare il contagio, e si lascia l’agevolazione della gratuità a chi si prenota per tempo, fino al raggiungimento del numero prestabilito.
In questo modo lo Stato continuerebbe ad essere “brillante” ed i cittadini si sentirebbero responsabilizzati dallo stato di necessità. Ed accetterebbero con comprensione anche la limitazione degli ingressi a numero chiuso. Invece, così congegnata, la norma, seppure giusta nelle sue appropriate finalità, somiglia quasi di avere il sapore della punizione. Siccome c’è il rischio del contagio, dovete pagare il biglietto di ingresso. Come se il responsabile della angoscia situazione epidemiologica fosse l’inerme cittadino.
Speriamo che chi di dovere, riconsideri la questione ed aggiusti il tiro.
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