“Troppo pochi diecimila tamponi effettuati in una regione che conta oltre 6 milioni di abitanti”
Alzano la voce i consiglieri comunali e le forze politiche di maggioranza di Castellammare di Stabia, lo fanno per contestare l’operato del governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca nella gestione dell’emergenza legata al COVID-19.
E
cco il comunicato:
“Alla luce della dichiarazione del Governatore De Luca, rilasciata in data 22/02/2020, che affermava con atteggiamento risoluto: “Stiamo monitorando in queste ore con grande attenzione tutte le strutture della sanità campana. L’unità di crisi epidemiologica istituita il primo febbraio scorso è pronta ad affrontare ogni eventuale situazione di emergenza e siamo in grado, in caso di necessità, di predisporre tempestivamente locali e attrezzature idonei”;
in considerazione delle risposte arrivate sul territorio in materia di assistenza sanitaria, organizzazione e pianificazione dei percorsi sporco/pulito all’interno delle strutture sul territorio, la fornitura di dispositivi di protezione individuale, la inesistente risposta di un piano epidemiologico all’altezza delle emergenti necessità della comunità stabiese, il ridottissimo e ridicolo numero di tamponi praticati in una città di 65.000 abitanti nonché del ritardo biblico riguardante la notifica del risultato del tampone (ritardi che si aggirano anche intorno ai dieci giorni);
dal momento che sono tanti i cittadini alle prese con attese stressanti e carenza di osservanza cronologica del turno delle prenotazioni assunte, a fronte anche dell’organizzazione confusionale in cui versa il presidio ospedaliero del San Leonardo che, con il personale lasciato a combattere in prima linea senza le opportune garanzie a tutela della loro salute e quella dei propri familiari, risulta essere diventato l’emblema di una inefficiente sanità campana;
dal momento che nel nosocomio stabiese, in queste ultime settimane, atteggiamenti superficiali a dir poco irresponsabili hanno determinato preoccupazione e disagio tra il personale che, già sotto pressione in virtù di turni massacranti, ha dovuto registrare anche l’angoscia di non poter lavorare in serenità a seguito di episodi che hanno coinvolto colleghi del pronto soccorso, del blocco operatorio, della radiologia, della ginecologia e ostetricia, fino al Tin (neonatologia) con tamponi che, effettuati per circa 20 dipendenti, trovano riscontro soltanto per 7 esiti ad oltre una settimana di distanza dai prelievi;
Tanto in premessa si evidenzia, con convinta determinazione, che la sanità campana gestita dal governatore De Luca, prima quale commissario poi nella veste di padrone, si traduce in un vero fallimento che, in questo delicato momento, “governa” l’emergenza sanitaria attraverso il rigoroso controllo dei numeri. Ne è la dimostrazione il numero esiguo dei tamponi che, in una Regione di circa 6 milioni di abitanti, risultano soltanto diecimila, filtrati attraverso appena 10 laboratori di analisi ubicati in tutto il territorio regionale.
Non vorremmo mai pensare che si tratti di una scelta politica, mentre senza sosta il virus avanza su tutto il territorio determinando angoscia e mietendo vittime incolpevoli.
Bisogna cambiare registro, bisogna aggredire questo virus aumentando in maniera decisa lo screening sul territorio, utilizzando tamponi a risposta veloce e riorganizzando i distretti sul territorio che, attraverso convenzioni con laboratori privati accreditati, potrebbero monitorare la popolazione sia in via preventiva sia per l’attuazione in tempi utili della cura domiciliare per chi avesse contratto il contagio”.
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