Vi spieghiamo di cosa si tratta
Se siete persone avventurose, se amate viaggiare, fare nuove conoscenze e non vi crea alcun problema dormire su un divano o dove capita, allora potreste essere interessati ad un nuovo modo di viaggiare, alloggiando a costo zero: il “Couchsurfing”.
Il couchsurfing, letteralmente “fare surf sui divani” è un servizio gratuito di scambio di ospitalità e servizio di rete sociale che nasce nel 2003 come progetto no-profit ad opera del programmatore statunitense Casey Fenton con la finalità di mettere in comunicazione persone disponibili a scambiarsi ospitalità. L ‘idea nacque nel 1999, successivamente all’ invio da parte di Felton, di 1500 email ad altrettanti studenti dell’università Islandese, ai quali chiedeva ospitalità gratuita; in seguito alcuni studenti furono disponibili ad ospitarlo gratuitamente. La società che gestisce il sito era no-profit fino al 2011 e si sosteneva tramite libere donazioni: nello stesso anno venne riconvertita a società con fini di lucro. Il sito a cui fare riferimento è “ www.couchsurfing.com” attraverso il quale si dà la possibilità a migliaia di persone di tutto il mondo e di tutte le età ,di comunicare tra loro, dividendole in due categorie: chi cerca e chi offre gratuitamente un divano (couch).
A
ttraverso il couchsurfing si vuole promuovere un diverso modo di viaggiare, fatto di apertura verso gli altri e verso tutte le culture. La partecipazione al sito è libera e gratuita, bisogna solo iscriversi, inserire la data e la località per le quali si richiedere alloggio e aspettare che gli altri esprimano la loro preferenza, a quel punto, non resta che scegliere il couch (divano) più adatto. Per dare una maggiore sicurezza a tutte le persone che prediligono questo nuovo modo di viaggiare è stato inserito un sistema di feedback, per cui gli ospiti/ospitanti possono dare un giudizio sull’esperienza fatta. La maggior parte degli iscritti al sito sono giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni.
Anche nella nostra Castellammare ci sono ragazzi e ragazze soliti usare il servizio di couchsurfing e al riguardo abbiamo sentito il parere di Federico Onorato, iscritto alla facoltà di “Scienze della comunicazione” all’ Università degli studi di Salerno, ideatore del brand “Ricorulesbrand”, che attualmente sta lavorando per creare una start-up nel settore turistico-alimentare. Federico ci racconta: “Quando ho creato “Ricurulesbrand” l’idea era quella di trasmettere alle persone la mia passione per la moda, il cinema, la musica, la street art e tutti gli sport come il surf e il pattinaggio, tutto questo attraverso delle stampe su magliette interamente realizzate a Napoli. Volevo promuovere il mio brand e il made in Naples in tutta Europa, ma per poterlo fare era necessario viaggiare molto e viaggiare, si sa, costa ed io avevo investito tutto quello che possedevo nella realizzazione del mio brand. Facendo ricerche su internet ho scovato il sito di couchsurfing e in men che non si dica sono diventato un couchsurfer. La mia esperienza è stata ed è positiva. La mia ultima esperienza è avvenuta ad agosto; sono stato ospitato a Bilbao a casa di una ragazza che studia medicina e che vive con i suoi genitori, lì ho trovato una vera e propria seconda famiglia.” Federico ci mostra le foto della sua esperienza, e alla domanda “Ma non hai paura? E le ragazze che hai ospitato non avevano paura?” Federico risponde “Al giorno d’oggi le persone fanno fatica a fidarsi, c’è diffidenza, ma couchsurfing ti dà sicurezza, controlla i profili, eliminando quelli che possono risultare falsi, e puoi renderti conto della persona che si è resa disponibile per ospitarti attraverso le recensioni, la cui veridicità e controllata dagli operatori sul sito.”
Insomma, il Couchsurfing è un fenomeno che si sta espandendo a macchia d’olio in tutto il mondo. Chi decide di diventare couchsurfer e iniziare quella che sembra essere una “figata pazzesca”, deve cercare di essere tollerante e aperto di mente, ma soprattutto deve avere completa fiducia nell’altro. Se siete diffidenti, chiusi, riservati, questa potrebbe essere l’occasione buona per cambiare idea sul mondo e le persone che lo abitano.
a cura di Vincenza Lourdes Varone
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