Le sue parole
Fabrizio Corsi, presidente dell’Empoli, ha rilasciato un’intervista a Il Mattino: “Maurizio è brontolone come pochi altri: deve vincere lo scudetto al Napoli e poi deve andare al Barcellona o al Bayern di Monaco perché quella è la sua dimensione”.
Lei li ha scelti, aiutati e guidati. E anche salvati.
“Non è vero, erano loro che a un certo punto volevano andarsene perché non riuscivano a vincere. Maurizio mi guardava dopo un 3-0 subito in casa con l’Ascoli. Mi guarda e mi fa: che si fa?. E che si fa? Si va avanti, mica stiamo perdendo per colpa tua, stiamo solo facendo un sacco di errori individuali banali in difesa. Lui non ci poteva fare molto. Qui nel calcio c’è sempre fretta e alla fine fu una cavalcata straordinaria”.
Anche a Napoli ha rischiato all’inizio?
“De Laurentiis avrebbe fatto una fesseria a mandarlo via. E ha fatto bene a non farlo. Lui insegna sacrificio e lavoro e non era facile che i campioni del Napoli lo accogliessero a braccia aperte. Anche io pensavo che avrebbe avuto problemi. Invece lo hanno fatto ed ora a Napoli si godono un primo posto con merito”.
È il più forte di tutti adesso Sarri?
“Maurizio ha qualcosa di diverso. Vedo tanti allenatori in serie C che ormai lo prendono come riferimento: il gioco al centro di tutto, la ricerca del possesso, la voglia di dominare l’avversario con il pressing. Insomma, Sarri è un modello che sta influenzando una generazione di giovani tecnici”.
Lui e Spalletti piuttosto brontoloni?
“Sarri di più, molto di più. Ma lo è sempre stato. È un toscanaccio, sotto questo punto di vista. Una volta beccò una squalifica perché disse a un arbitro che era stanco di subire torti. E aggiunse: ma quando vedete una maglia a strisce perdete sempre i lumi?. Era una battutaccia ma venne squalificato. Lui non dice certe cose perché è cattivo o cerca alibi, ce l’ha nell’animo il doversi lamentare”.
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