“Dal campo non toglie certo me”
Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli, ha analizzato con cura tutti i fattori e le componenti che possano aver portato gli azzurri alla sconfitta contra la Sampdoria in terra ligure. Sei reti in tre partite sono troppe, ma il problema dei calciatori partenopei, secondo l’allenatore ex Milan e PSG, non sarebbe di natura tattica.
Ecco quanto scritto dall’edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno:
“Resta convinto, Ancelotti, che la questione tattica c’entra poco con la brutta prestazione della squadra. Insiste che va invece modificato l’atteggiamento mentale. Ha iniziato a sovvertire abitudini e soprattutto consuetudini, cambiando a gara in corso (tra il primo e il secondo tempo) due giocatori di nome, tra quelli con maggiore qualità tecnica. Ribaltare le gerarchie, dal suo punto di vista, non significa rivoluzionare. Piuttosto dare segnali. «Passi la prima, va bene anche la seconda. Ma il rendimento del primo tempo della terza gara è stato insufficiente». Fermo, deciso e convinto che probabilmente la qualità dei singoli possa indurre gli stessi a qualche peccato di presunzione. Che poi in campo si è tradotto in eccessiva leggerezza. Aveva avvertito i suoi calciatori, aveva parlato a lungo con loro degli approcci sbagliati. E del fatto che non sempre le rimonte riescono. La sconfitta contro la Sampdoria è stata una sorta di prova del nove, purtroppo fallita. Il campo nei novanta minuti ha detto ad Ancelotti che c’è tanto da lavorare, ma non sono le incertezze tattiche a preoccuparlo (quelle possono starci con un nuovo corso appena iniziato) ma la testa di ragazzi probabilmente ancora poco abituati ad assumersi responsabilità, individuali e di gruppo. Tutti felici di capire che con il nuovo allenatore non ci sono titolari e panchinari fissi, tutti d’accordo sulla teoria del gruppo e sul bagno di umiltà. Ma probabilmente poi qualcuno anche convinto che: dal campo non toglie certo me”.
Lascia un commento