Già da ieri con il sentore di un nuovo DPCM più restrittivo, parecchi cittadini del Nord non ancora nelle zone rosse si sono messi in viaggio.
Il Governo ha decretato tutta la Lombardia e altre 14 province ‘zona rossa’. Nel provvedimento illustrato a tarda notte dal Premier, Giuseppe Conte, sono stati vietati l’ingresso e l’uscita, e sono previste ulteriori restrizioni, dalla Lombardia e dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Alessandria, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli.
I trasporti non si fermeranno “ma ci saranno regole da rispettare” ha detto Il Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte in conferenza stampa “Dovremo tutti essere più responsabili”. Poi un appello ai ragazzi che restano a casa per la chiusura delle scuole: “devono capire che questa non è l’occasione per ritrovarsi a fare festicciole: bisogna evitare gli assembramenti”.
“Ci rendiamo conto che tutte queste misure creeranno disagio, imporranno dei sacrifici, a volte piccoli, a volta molto grandi. Però questo è il momento dell’autoresponsabilità. Dobbiamo capire che tutti dobbiamo aderire e non dobbiamo contrastare queste misure. Non dobbiamo pensare di essere furbi” ha detto Giuseppe Conte “Dobbiamo tutelare la nostra salute e quella dei nostri cari, dei nostri genitori, ma soprattutto la salute dei nostri nonni. Perché abbiamo scoperto che sono soprattutto loro, le persone piu’ anziane, che sono esposte alle insidie di questo virus”.
Ma già da ieri, alla notizia di un eventuale chiusura della Lombardia – stante che era stata diffusa una bozza del decreto – centinaia di persone hanno iniziato a cercare il primo treno utile per andare via da Milano e in genere dalla Regione nonché dalle 11 provincie ora dichiarate anch’esse zone rosse. La Stazione Centrale e quella di Porta Garibaldi a Milano sono state invase e affollati i treni in direzione Roma e Sud Italia. Si sono registrate anche code di automobili in partenza per il Meridione. Ovviamente adesso è allarme nelle aree del Sud Italia per questo esodo.
Fino al 3 aprile, saranno quindi limitati i movimenti, salva la possibilità di rientrare a casa propria, e i bar e i ristoranti dovranno chiudere alle 18 e per il resto della giornata garantire distanze di almeno un metro. Chi ha 37,5 di febbre è invitato a restare a casa, chi è in quarantena ha il divieto assoluto di uscire. Restano chiuse intanto le scuole in tutta Italia. E Conte assicura che si lavora anche sul fronte delle misure economiche: lunedì o martedì non appena sarà pronta una bozza del decreto da 7,5 miliardi annunciato dal Governo, incontrerà le opposizioni Ma, sottolinea il Presidente del COnsiglio, è il Governo a gestire.
Il Governo opera anche sul piano sanitario. Il Premier ha annunciato la firma di un contratto per la produzione tutta italiana di 500 dispositivi al mese di rianimazione, con l’obiettivo di fare di più. E anche l’incremento della linea produttiva dei dispositivi di protezione come le mascherine. Ma poiché nelle aree dove il contagio è più forte gli ospedali fanno fatica, il Presidente del Consiglio Conte ha prospettato anche la possibilità di ridistribuire i pazienti tra le regioni. Intanto, l’appello ai cittadini è “entrare nell’ottica della responsabilità, senza furbizie” ma accettando qualche restrizione. Il Governo, assicura Conte, sta facendo la sua assumendo decisioni “coraggiose”.
Le disposizioni del nuovo DPCM di oggi 8 marzo 2020: Allo scopo di contrastare il diffondersi del virus COVID-19 nella Regione Lombardia e nelle province di Modena,Parma,Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini Pesaro e Urbino, Alessandria,Asti,Novara,Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia sono adottate le seguenti misure: – Evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo , nonché all’interno dei medesimi territori ,salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute . – È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. PER QUANTO RIGUARDA TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE: – Sono sospese le attività di pub , scuole da ballo ,sale giochi , sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati , con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. – Svolgimento dell’attività di ristorazione e bar con obbligo a carico del gestore di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. – É fortemente raccomandato presso gli esercizi commerciali all’aperto e al chiuso che il gestore garantisca l’adozione di misure organizzative tali da consentire l’accesso con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti rispettando la distanza interpersonale di almeno un metro. Sono sospese le cerimonie civili e religiose ivi comprese quelle funebri.
L’opinione.
S
tamani, scrivendo ad un sindaco, ho evidenziato quanto segue: “Sono sospese le attività di pub , scuole da ballo ,sale giochi , sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati , con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione …” … Buongiorno sindaco, avrebbe dovuto, il Consiglio dei Ministri, inserire anche la sospensione dei bordelli o più pulitamente dette ‘case di appuntamento’, le quali di certo sono uno dei principali veicoli di diffusione del coronavirus e pure di altre malattie, per via di figli, padri, nonni, tutta gente di buona famiglia per carità, magari di quelli che in giro fanno la morale o si battono il petto, che però sembrano non potere stare neanche un mese senza andare a prostitute e specialmente straniere, meglio se irregolari così sa più di dominio machista e notoriamente assoggettate alla criminalità. Mi auguro che provvediate localmente voi sindaci a sopperire a questa mancanza, ipocrita, di controllo da parte dello Stato, prima che ci finisce come al nord e poi ci chiudono tutti in un recinto perché alcuni hanno le fregole culturali.
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