E
’ il 66esimo minuto del secondo tempo della partita Lazio-Napoli, quando dagli spalti dell’ Olimpico echeggiano i soliti cori beceri contro i napoletani ed ululati razzisti nei confronti del difensore franco-senegalese Kalidou Koulibaly.
Nel bel mezzo del gioco l’ arbitro Irrati fischia la sospensione della gara facendo chiaro segno di aver sentito personalmente gli insulti razziali. La partita viene sospesa per pochi minuti per poi riprendere su ordinanza del questore che decide di non porre fine definitivamente al match per una questione di ordine pubblico.
Il direttore di gara ha certamente fatto la scelta giusta applicando alla lettera il regolamento e la cosa più strana, a mio avviso, è che si è parlato di scelta coraggiosa. Sembra strano, ma nel 2016 ci troviamo ancora a parlare di episodi deplorevoli opera di “pseudo tifosi” che non hanno nulla a che vedere con il calcio. E’ inutile chiudere settori e multare le società, c’è bisogno di una svolta: individuare ed eliminare definitivamente queste mele marce che continuano ad infangare uno sport bellissimo che, al contrario, è sinonimo di rispetto e aggregazione.
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