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Castellammare di Stabia

Cordoglio nazionale per la scomparsa del 2° capo del Corpo delle Capitanerie di Porto, Aurelio Vassalli

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Aurelio Vassalli ha dato la vita per salvare due ragazzi in mare. La tragedia ha destato dolore e cordoglio in tutta la Nazione.

Il sottufficiale, Aurelio Vassalli, 2° capo del Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia costiera, padre di due bimbi, sabato 27 settembre si era tuffato in mare per soccorrere un 15enne e un 13enne che incoscientemente avevano fatto il bagno nonostante gli evidenti marosi. Non è più riemerso. Il suo corpo è stato ritrovato ieri domenica 28.

I due ragazzini, 15 e 13 anni, avrebbero raggiunto la spiaggia intorno alle 9 di ieri mattina con l’intenzione di fare il bagno. La zona detta “puntitta” è anche meta di “prove di coraggio” da parte di giovani, poiché dagli scogli vicini alla piccola baia si possono fare avventati tuffi.

Sembra che i due adolescenti abbiano avuto subito delle difficoltà, ma che uno di loro sia riuscito a tornare a riva mentre l’altro è rimasto in balìa delle onde.

A dare l’allarme sono stati alcuni passanti che hanno notato la scena, chiamando immediatamente la Guardia costiera. Sono quindi giunti tre operatori, tra cui il Visalli, che gli hanno lanciato un salvagente.

Però durante le operazioni il sottoufficiale sarebbe stato centrato in pieno da un’onda che gli avrebbe fatto perdere i sensi rimanendo travolto dai marosi.

È stato poi un uomo a scorgere il giorno dopo dalla spiaggia il corpo in mare di Aurelio Visalli e ad avvertire subito la Capitaneria di porto. Il sottufficiale, 40 anni, è stato poi recuperato a largo di Milazzo.

Aurelio Visalli viveva a Venetico, lascia la moglie e due figli in tenera età (e ci si augura che lo Stato non si scordi di questa Famiglia così anche provata da un dolore e affetto indicibile).

Vassalli si era arruolato in Guardia Costiera 20 anni fa superando un concorso per “secondo capo” e dopo varie esperienze in diverse parti d’Italia era tornato in Sicilia, nella Guardia Costiera di Milazzo. I colleghi lo ricordano tra le lacrime.

Tutta la città di Venetico si è stretta stringe accanto alla famiglia. Il paese era già sconvolto per la triste vicenda di Viviana Parisi e del piccolo Gioele Mondello, scomparsi e poi trovati morti a Caronia. Ora anche la perdita di Aurelio. Anche Milazzo piange il suo eroe, diverse persone si sono fermate davanti alla Capitaneria di porto, consolando i colleghi dell’uomo.

La tragedia ha destato dolore e cordoglio in tutta la Sicilia e l’Italia.

Il cordoglio è arrivato anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal Premier Giuseppe Conte, dal Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, dal Ministro delle Infrastrutture e trasporti Paola De Michelis, dal Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, dal Questore della Camera e presidente della Direzione nazionale di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli, dal Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, dal Presidente del Parlamento siciliano Gianfranco Miccichè, e tanti altri, anzi da tutti, da tutti gli scranni del Governo, Parlamento e Istituzioni. Un dramma che ha colpito tutti.

Come segno di rispetto i candidati a sindaco hanno fermato le iniziative per la campagna elettorale, perché l’attenzione era tutta sulle sorti del 40enne.

“Il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Giuseppe Zafarana, ha espresso il proprio cordoglio e di tutti i Finanzieri per la scomparsa del 2° Capo del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera Aurelio Vassalli, avvenuta nelle acque di Milazzo (ME) durante un’operazione di soccorso di alcuni bagnanti. La Guardia di Finanza si stringe attorno alla famiglia del Sottufficiale, splendido esempio di altruismo e generosità, e esprime solidarietà ai colleghi del Corpo delle Capitaneria di Porto – Guardia Costiera, sempre pronti a mettere la propria competenza a disposizione delle persone in difficoltà”.

L’opinione.

Da queste pagine si prova un grande dolore per la scomparsa di questo eroico sottoufficiale e padre di due bimbi. Ma non si condividono gli innumerevoli commenti sui social che additano due ragazzini di soli 15 e 13 anni. Quando si tratta in particolare di adolescenti tutto è molto complesso e soprattutto la causa primaria di certi loro comportamenti, oltre che risaputamente caratteristica in modo anche fisiologico dell’età, è da ricercarsi nei messaggi della società, media, scuola e famiglia, purtroppo spesso quest’ultima da decenni composta solo da altrettanti figli adulti. Ma si aggiunga che la principale responsabilità è dello Stato, il quale, di tutta evidenza, tranne per chi non può o non vuole vedere, da anni, fa solo retorica all’occasione o nelle passerelle. I ragazzi, ci dice la scienza moderna, non nascono già in un certo modo, salvo patologie, lo diventano. Al riguardo si è scritto un articolo qualche anno addietro “3 Febbraio 2018 La colpa non può essere solo dei giovani”.

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