Il suo pensiero
Scrive Antonio Corbo nel suo editoriale per La Repubblica: “La nuova tecnologia che assiste gli arbitri “sorride” al club azzurro. Evelyn Christillin è il volto gentile del tifo juventino. È ovunque, da poco anche nella dirigenza Fifa. Ha più titoli e cariche di Franco Carraro, detto “ll Poltronissimo”, suo il successo delle Olimpiadi invernali a Torino. Studiosa di Storia demografica, una vita per la comunicazione, dalla Fiat allo sport. Ci voleva lei per chiarire: il Var o la Var. Evelyn, all’anagrafe Evelina Maria Augusta, finalmente spiega alla Domenica Sportiva: «Il Var è l’arbitro al video, la Var è la tecnologia». Grazie, seconda domanda: «La Juve che pensa della Var?» ma qui ricorre a tutta la sua grazia per non dire la verità. È nella Fifa, deve riconoscere che in Italia, Germania e Portogallo dà buoni buoni risultati. Ma Buffon fu il primo a contestarla, altri la sopportano. Ma qualcosa di nuovo c’è. La Juve non è prima, ma questo può essere un caso. Si contano più rigori: 33 contro i 20 e 18 degli ultimi anni. Ci sono meno polemiche, l’ultima è per Bonucci espulso dopo la gomitata a Rosi. Bonucci che da juventino avvicinò troppo la fronte alla tempia destra di Rizzoli in un attimo d’ira, ma fu assolto dall’arbitro: «Nessuna testata, sono stato io ad avvicinarmi». Per carità, quale testata? Oggi sono gli arbitri ad apprezzare la Var. Si sentono protetti. Non erano corrotti né in malafede, ma spesso nel dubbio soccombeva il club più debole. I limiti del professionista. In banca sono alla pari il ricco e lo straccione? Chi è fiscale con la squadra più forte, non la vede per un po’, e sparisce dal grande giro. La Var va migliorata, ovvio.
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