“Inglese è da tenere d’occhio”
Il giornalista Antonio Corbo, tramite il suo editoriale per il quotidiano Repubblica, ha parlato della situazione del mercato del Napoli con i colpi pronti ad essere messi a segno ed i possibili addii.
Ecco le sue parole:
“Raccontare come il Napoli cambierà da Sarri ad Ancelotti è facile. Basta una parola. Dall’integralismo passa alla flessibilità. Una rivoluzione gentile che ha nel buonsenso il suo pregio più alto. Il nuovo allenatore non smonta la squadra, ne conferma le migliori fasi di gioco e gli uomini chiave. Conosce bene il Napoli, l’ha studiato, e viene con un progetto: migliorare piuttosto che stravolgere. Ha conquistato così De Laurentiis: al contrario di Conte che era pure nel radar, disse di apprezzare il Napoli ed il lavoro di Sarri. Il futuro prossimo è in dieci punti.
1) Il mercato. Ancelotti ha concordato acquisti e vendite in linee generali. Un patto: il Napoli lo terrà sempre informato. Tre i colpi importanti: portiere, terzino destro, un attaccante esterno. Solo tre, ma di grande qualità.
2) Le partenze. Dopo Reina, è in taxi diretto all’aeroporto Jorginho, molto quotato. Con le valige pronte, anche Mertens, Callejon, Hysaj. I nomi per far contante sono questi.
3) La speranza. Non cedere Koulibaly, solo una cifra davvero stratosferica può portarlo via.
4) Il capitano. Insigne è la prima pietra della rifondazione. Capitano, ragazzo ormai carismatico, entra in tutt’e due i moduli di Ancelotti. Mino Rajola, l’impaziente procuratore e mercante, dovrà attendere per realizzare i suoi affari.
5) Le conferme. Ancelotti apprezza anche Mario Rui e confida in Ghoulam. Il ruolo di terzino sinistro è ben coperto. Si spiega la ricerca del destro. Hysaj potrebbe seguire Sarri in Inghilterra. È molto richiesto. Rientrano nel piano Chiriches e Allan. Anche Albiol se non sarà esercitata la bassa clausola di svincolo. Fondamentale Milik per i due moduli, possibile arrivo di Inglese come riserva. Nessuna preclusione per Hamsik, sempre un talento anche se a volte sembra una candela spenta. Napoli o Cina, riscatto o dannato: decida lui.
6) Le scommesse. Il presidente è deluso per il mancato lancio dei giovani. Zielinski si è faticosamente imposto, Rog è un’eterna promessa, Diawara mostra segni di involuzione,Maksimovic è riparato in Russia per riuscire a giocare. Ancelotti è l’allenatore giusto per far esplodere questi giocatori.
7) I moduli. È il punto più evidente della metamorfosi. Il Napoli ha realizzato record e gran gioco mandando a memoria i meccanismi tattici. Possesso palla, difesa alta, pressing sul portatore e tagli orizzontali e verticali negli ultimi 20 metri. Ci sarà più spazio per la fantasia. Ancelotti è stato un integralista, allievo di Sacchi ne ha replicato il 4-4-2 al punto da rifiutare Baggio nel Parma. Ora alterna il 4-2-3-1 (usato col Real Madrid) al 4-3-3 (con il Bayern). Non poteva fare altrimenti, avendo Robben e Ribery esterni, Lewandowski al centro. Ecco la sua flessibilità, si adegua ai giocatori che trova. Ma cambia anche in partita. Il suo classico “albero di Natale”, a pensarci bene, è stato già interpretato dal Napoli. Nella fase passiva, gli esterni arretrano allargandosi. Nella fase attiva, gli esterni avanzano stringendosi, mentre i mediani si allargano.
8) I cambi. Imprevedibili. Ancelotti interviene quando si accorge che un giocatore è stanco ma anche quando nota una zona di sofferenza o un punto debole dell’avversario. In questo caso, il cambio è una variante tattica.
9) Il video. Ancelotti come Sarri studia gli avversari sui calci piazzati. Storico il gol di Sergio Ramos che portò il Real Madrd a pareggiare al 90esimo con l’Altletico Madrid nella finale della Champions edizione 2014, pareggio che determinò i supplementari e la vittoria per 4-1. Il Real Madrid aveva individuato al video uno spiraglio nella pur attenta difesa dell’Atletico.
10) L’alimentazione. Carlo Ancelotti dà molto valore al profilo alimentare. Arriva anche il genero, Mino Fulco, casertano di Mondragone. Fulco era già nel team a Madrid e Monaco. Il più scrupoloso nelle diete è Lorenzo Insigne. Al nuovo allenatore è stato detto anche questo”.
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