Il turnover di Di Francesco per Roma Torino
Roma- Mancano poche ore al match dell’Olimpico che decreterà la vincente degli ottavi di Coppa Italia. La squadra di Di Francesco, rimaneggiata in vista di altre gare importanti e imminenti, è pronta per affrontare il Torino che, capeggiata da Mihajlovic, in 15 precedenti contro i giallorossi, ha perso ben 9 volte.
I due tecnici si sono sfidati 8 volte in carriera, ottenendo 3 vittorie l’allenatore serbo, e 2 l’ex Sassuolo, collezionando poi tre pareggi.
Come anticipato in conferenza stampa dal tecnico abruzzese, troveremo una squadra rimaneggiata perché “sarebbe impossibile dal punto di vista fisiologico far giocare ogni 3 giorni gli stessi giocatori”, afferma D Francesco.
Troveremo quindi Skorupski tra i pali, al suo esordio stagionale. Spazio anche a Moreno che duetterà in difesa con Manolas o Juan Jesus. Turnover per Florenzi e Kolarov, preservati per la sfida contro la Juventus che li vedrà protagonisti tra soli 3 giorni. Torna dunque Emerson sulle fasce, insieme a Bruno Peres. Gonalons, Strootman e Pellegrini presidieranno il centrocampo mentre il tridente, altro turnover, sarà affidato ad El Shaarawy (sulla sinistra), Schick (al centro, al posto di Dzeko che rimane tra i disponibili in panchina) ed Under o Gerson.
Di Francesco tiene molto a questa competizione e lo ha dichiarato anche ai microfoni di Roma Tv: “Dobbiamo avere l’obiettivo di passare il turno per crescere anche come mentalità senza mai sottovalutare nessuna competizione”. E aggiunge: “Per noi, come Roma, è un vantaggio entrare così in Tim Cup iniziando a giocare dagli ottavi. Non condivido chi snobba questa competizione. Detto questo, sarebbe giusto fare anche i turni preliminari, come accade in molte altre nazioni, come in Inghilterra, si inizia infatti a giocare tutti dall’inizio contro le piccole squadre. Per avere l’ambizione di poter vincere in ogni competizione è il giusto gradino per poter crescere e migliorare e noi non dobbiamo sottovalutare assolutamente la Coppa Italia. Domani vedrete titolari dei giocatori che hanno giocato alcune delle precedenti gare e anche alcuni che hanno giocato spesso dal primo minuto, perché credo che far giocare tre gare ravvicinate sempre dagli stessi giocatori è quasi impossibile dal punto di vista fisiologico”.
M
aria D’Auria
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