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’economista Carlo Cottarelli, economista e commissario alla spending review nominato dal 2013 da Enrico Letta, salirà alle 11,30 al Quirinale. Lo annuncia il Colle con un comunicato sul sito della Presidenza della Repubblica.
Alla convocazione di Cottarelli si è giunti ieri quando, dopo aver incontrato i leader di Lega e M5s e il premier incaricato Giuseppe Conte, costretto a rimettere il mandato, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha spiegato che davanti alla crisi politica che si è creata avrebbe assunto “un’iniziativa”.
Mattarella lo ha dichiarato nell’incontro con i giornalisti con i quali ha scelto di parlare direttamente (e con essi, in diretta, anche agli italiani) per spiegare che, come prevede l’articolo 92 della Costituzione, il Capo dello Stato non può accettare imposizioni sui nomi dei ministri.
Mattarella ha rivelato anche il rifiuto dei due partiti vincitori delle elezioni a nominare un autorevole esponente politico della maggioranza – molte fonti parlano del leghista Giancarlo Giorgetti – come ministro dell’Economia al posto di Paolo Savona considerato un sostenitore di una linea che potrebbe portare alla fuoriuscita dall’euro. Mettendo “a rischio i risparmi degli italiani”. Insomma, una decisione quella del presidente che non è stata presa “a cuor leggero” ma pensando agli italiani.
Le mosse di ieri hanno innescato l’avvio di un qualcosa che rischia di essere una grave crisi istituzionale per l’immediato attacco al Quirinale di Lega e di Cinquestelle che, con Luigi Di Maio che ha definito “incomprensibile” la decisione di Mattarella aggiungendo: “non finisce qui” ed annuncia l’intenzione di chiedere la messa in stato d’accusa di Mattarella affiancato in questo dalla presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
Per contro, il leader della Lega Matteo Salvini, che ha dato l’impressione di non aspettare altro tanto che ha cominciato a “sparare” ancor prima dell’ufficializzazione dell’esonero di Conte, da furbo e “scafata bestia politica” lascia stare la messa in stato d’accusa di Mattarella e invoca la data del voto spiegando che le prossime elezioni “saranno un vero e proprio referendum”.
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