L’Unione Europea esprime dubbi sulla gestione dell’aborto in Italia, mentre attivisti localizzano antiabortisti all’interno dei consultori pubblici nel Lazio, sollevando preoccupazioni e sfide nell’accesso ai servizi sanitari.
L’UE contro l’Italia sull’aborto!Attivisti denunciano presenza antiabortista nei consultori
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’Unione Europea solleva preoccupazioni sull’inserimento di emendamenti relativi all’aborto nel decreto Pnrr italiano, definendoli estranei al piano di ripresa nazionale.
La Commissione europea ribadisce la competenza degli Stati membri nella legislazione su questo tema, sottolineando che non spetta a Bruxelles interferire con le decisioni normative nazionali sull’aborto.Tuttavia, l’inclusione di provvedimenti controversi per consentire l’accesso ai consultori a gruppi contrari all’interruzione volontaria della gravidanza ha sollevato polemiche.
Attivisti dei movimenti “Non una di meno” e del “Coordinamento delle assemblee delle donne e libere soggettività dei Consultori” segnalano la presenza di antiabortisti all’interno dei consultori pubblici nel Lazio.Attraverso un’accurata ricerca, hanno identificato 43 casi di obiezione di coscienza, costituendo il 14% del totale.
Questi dati sono stati ottenuti tramite richieste formali alle direzioni delle Asl, sebbene alcune non abbiano risposto.Graziella Bastelli, una delle attiviste coinvolte, sottolinea le difficoltà incontrate nel raccogliere queste informazioni.