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Castellammare di Stabia

CONFERENZA STAMPA SPALLETTI: VADO AL MASSIMO … VADO A GONFIE VELE

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Della Fiorentina ammiro tutto quello che hanno fatto in questi 3 o 4 anni, più ciò che ha aggiunto Paulo

Sousa. Hanno compiuto un capolavoro: praticano un calcio moderno e spettacolare, la squadra è tosta,

convinta di poter avere possibilità importanti. La Viola è stata brava a lavorare. Roma e club gigliato si

somigliano un po’, entrambe le squadre cercano di dominare il gioco attraverso i palleggiatori a

centrocampo una volta girando palla a 3, una volta difendendo in 4. Domani bisognerà essere più bravi del

solito perché se loro sono convinti di aver fatto un’opera d’arte allora noi in queste partite abbiamo fatto

un capolavoro soprattutto sulla solidità mentale, nella consapevolezza che si può stare qui a contendersela

fino in fondo senza lasciarsi condizionare da un risultato o da una prestazione.”

SUI CONVOCATI…E LA QUESTIONE DZEKO

“Pjanic e Nainngolan sono a disposizione, mentre Iago Falque ha la febbre e forse non sarà della seduta

oggi. De Rossi prosegue il suo recupero e non sarà convocato. Su Dzeko, ci sono delle cose che ancora devo

pensare e devo prendermi tutto il tempo. Ha fatto bene nell’ultimo spezzone di gara ad Empoli ma poi c’è

da fare la valutazione sulla squadra che ha giocato altrettanto bene senza di lui. Loro verranno a pressarci

alto, sapranno cambiare atteggiamento in base ai nostri tentativi di stare in campo. A Firenze sono andati

avanti molti mesi sulla questione della linea difensiva viola. La squadra gioca a 3, a 4 o a 5 dietro? Qui è

racchiusa tutta la bravura di Sousa, questa sua capacità di cambiare modulo tattico in base alle esigenze del

momento è interessante. I due mediani sono bravissimi davanti alla difesa (Badeli e Vecino) ma hanno

anche Borja, Bernardeschi, Tello, Ilicic. La qualità di questi singoli fa il buon prodotto finale. Si può alzare la

palla ed andare a rimbalzo su Dzeko, lo teniamo presente. Ad Empoli ci siamo sentiti comodi dentro

l’abbraccio del pubblico lungo 95 minuti e probabilmente questo è servito a reagire dopo il pareggio. Kalinic

è uno dei più bravi ad attaccare lo spazio dietro il centrale che invece è portato ad attaccare la palla, è abile

ad andare sempre dietro la linea difensiva e sotto porta. Non sente il morso della difficoltà nella confidenza

con la porta. Sa benissimo dove andare e cosa fare. Dzeko dal canto suo vuole la palla più addosso. Più che

andare in taglio sul primo palo ruota verso il secondo in attesa del passante (cioè la palla che passa

trasversalmente sul secondo palo) Kalinic, invece, taglia sul primo palo. Gli hanno dato fiducia e lui li ha

ripagati. Bernardeschi ed El Shaarawy hanno entrambi grandissime potenzialità. C’è un percorso da fare ed

è quello che conta per crescere. Stanno utilizzando questo percorso per arrivare in fondo meglio di come

sono partiti.”

Caso Dzeko aperto? Quello che è certo è che per l’allenatore romanista con un trio come Salah, Perotti ed

El Shaarawy se ne può anche fare a meno. Squadra che vince non si cambia, recita un vecchio proverbio

calcistico e si sa che le ricette della nonna sono sempre un ottimo antidoto. Ci si sta avviando verso il

sentiero della squadra senza centravanti di garciana memoria, pur con risultati ben diversi in senso positivo.

La Roma può prendersi il terzo posto in solitaria battendo tra le mura amiche la diretta rivale. È quasi una

finale. E allora Spalletti non le manda a dire: “ci sono quelli che fanno e quelli che si accodano a quelli che

fanno e tengono l’ambiente basso per intrufolarsi. Qui le cose si sanno fare e coloro che non hanno

coraggio di migliorarsi devono andare via. Io sono fortunato perché posso scegliere cosa fare, sono

padrone del mio tempo e se sono tornato qui è perché qui si lavora bene. I ragazzi stanno imboccando la

strada giusta. Si lavora tutti per dare il massimo di noi stessi. Se uno ha possibilità 10 deve cercare di dare

12, deve arrivare a toccare le stelle per non rimanere impolverato dal terreno.” Un avviso ai naviganti? Un

congedo per Daniele De Rossi che secondo molti starebbe meditando l’addio? Un messaggio all’ambiente

massmediatico? L’interpretazione è libera. Di sicuro il mister non è disposto a fare 0 a 0 e l’incontro-scontro

con i tifosi a colpi di striscioni sta lì a testimoniarlo proprio in questi giorni.

Claudia Demenica

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