Eusebio Di Francesco, nuovo tecnico giallorosso, in conferenza stampa a Trigoria
Roma – Dopo la firma del contratto biennale che lo lega alla Roma fino al 2019, il nuovo tecnico giallorosso, Eusebio Di Francesco, torna oggi a Trigoria dove è stato presentato ufficialmente alla stampa e, nella conferenza tenutosi alle 14.00, ha risposto alle domande dei cronisti.
Di seguito, le parole del nuovo allenatore dell’As Roma.
Prende la parola Monchi che dopo aver esternato la sua felicità per la nuova presenza nell’assetto giallorosso, afferma: “Sono contento che abbia accettato questa proposta. Una volta che Spalletti mi ha annunciato che se ne andava il mio obiettivo era unico e chiaro: Eusebio Di Francesco”.
Poi tocca a Di Francesco che inizia con i ringraziamenti.
“Volevo ringraziare il presidente Pallotta, l’amministratore Gandini, Baldissoni e il direttore MOnchi. Occasione unica che mi fa piacere raccoglierla e volevo ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicini al Sassuolo. In particolar modo al dottor Squinzi, una pagina indelebile di sport che rimarrà per sempre nel mio cuore”.
Di seguito, le risposte alle domande dei cronisti presenti in sala.
Che idea si è fatto della Roma in questi anni?
“Una squadra top che gli anni scorsi ha trovato solamente una Juve fortissima”.
La Roma ha trovato il sostegno della Curva Sud solo nella parte finale del campionato, quanto può essere importante?
“Avendolo vissuto in prima persona è fondamentale. Sono convinto che lo sarà, sarà il 12° uomo in campo. Chi vive questa maglia sa che da’ sensazioni uniche. Voglio portare un grande senso di appartenenza a questa maglia”.
Contraddizioni della stagione passata?
“Dobbiamo lavorare sodo. Sono pronto per questa sfida, cercando di migliorare sotto tutti i punti di vista. Tanti record superati l’anno scorso: 87 punti e arrivare secondi con Dzeko che ha fatto oltre 30 gol nelle varie competizioni. Ma per raggiungere qualche traguardo dobbiamo fare qualcosina in più tutti insieme ed io sono qui per questo”.
Sullo stadio: “Penso sia il futuro per rimanere nei top club europei. La volontà è di tutti noi. Tutti vogliamo avere lo stadio e sono convinto che ce l’avremo e mi auguro di esserci”.
Monchi, sull’ipotesi di cessione di Rudiger e Salah: “ La Roma non ha l’intenzione di vendere giocatori ma di costruire la migliore squadra. Salah? C’è una grande offerta di un club inglese (Liverpool) e decideremo noi il prezzo. Su Rudiger ad oggi ci sono zero trattative aperte e ci sono zero possibilità che Rudiger possa andare via dalla Roma”.
Di Francesco su Totti: “La società ha parlato con Totti per il suo futuro da dirigente. A breve dovrà dare una risposta. Un legame particolare, sarei contento di avere Francesco Totti e di continuare a lavorare con lui con un’altra veste”.
La Roma ha avuto 8 allenatori in 8 anni. Ha la sensazione di essere arrivato in una società che ha fretta?
“Ho la serenità e sono consapevole che nel calcio c’è sempre fretta. Sono convinto di poter trasmettere i valori di questo ambiente. Cercheremo di trasmettere l’entusiasmo che è la cosa più importante. Bisogna essere sinceri e allo stesso tempo fare risultato. Magari facendo anche divertire”.
Sei allenatori nella gestione americana. È difficile allenare a Roma?
“I problemi adesso non me li sto ponendo, la cosa più importante è creare compattezza ovvero lavorare tutti insieme per insieme per un obiettivo comune. Ci saranno momenti difficili e altri facili, fa parte di questo lavoro, sapendo che questo può essere un ambiente particolare. Ma sono sereno”.
Sull’ipotesi di Berardi alla Roma: “Ha grandissimi mezzi, mi lega un avventura splendida ed è un giocatore di altissimo profilo. Ma questo non significa sia un obiettivo della Roma”.
Ieri la Roma ha annunciato Hector Moreno. In questa scelta, o in generale, lei concorda tutti gli acquisti o si adatta?
“Oltre il discorso di aziendalista o meno. E’ stata una scelta condivisa pienamente con il giocatore. Lavoro insieme al direttore per farla crescere. Quando le mie fortune sono le fortune della società non sono separate. Noi lavoriamo qui per il bene della Roma e penso sia il bene anche di tutti quelli che stanno qui dentro”.
Sul futuro di Manolas e Nainggolan, risponde Monchi.
“
La Roma non è un supermercato. La Roma deve giocare il campionato italiano al massimo livello e rappresentare un paese in Europa. La nostra idea è mantenere la migliore squadra possibile. Non ci sono squadre che non vendono in assoluto. Ma come detto in precedenza, il problema”.
Sulla possibilità di riadattare il suo modulo: “A Sassuolo sono sempre stato propositivo a prescindere dall’avversario. Sicuramente i principi di gioco saranno i medesimi anche a Roma, con un 4-3-3 di partenza che potrà essere adattato all’avversario (adattabile a un 4-2-4 o un 4-2-3-1) e alle peculiarità dei calciatori in campo. Il modo che ho fare di calcio non cambierà, propositivo e di fare la partita. Il mio calcio dicono che sia solo verticalità. Cercheremo di migliorare molto nelle varie gare”.
Domanda a Monchi: Ci dobbiamo aspettare un altro obiettivo nei prossimi giorni?
“Il mio obiettivo non è acquistare giocatori di cui non parlate. Come detto ci sono dei giocatori di cui adesso si fa il nome che potrebbero essere i nostri obiettivi. Conosco perfettamente il profilo dei giocatori che chiede Di Francesco e che posizioni necessitiamo rinforzare. Dobbiamo condividere nomi e situazioni. Siamo in fase avanzata, ma non credo che ci saranno sorprese nel brevissimo termine”.
Nainggolan lo scorso anno ha giocato da trequartista, come lo vedi nel 4-3-3. Ci sarà un ruolo per Pellegrini?
“Pellegrini è un giocatore interessante, su cui la società sta lavorando. Un’ottima mezz’ala ed ha dimostrato tutte le sue qualità. Ha fatto una crescita impressionante. Per quanto riguarda Nainggolan, da mezz’ala può far benissimo 18 gol. Nel senso che può partire lateralmente può facilitare i suoi inserimenti con o senza palla. Il calcio lo può interpretare in qualsiasi sistema di gioco. Ci sta anche l’intelligenza delle situazioni capire dove e come cambiare qualcosina. Si può modificare l’assetto durante la gara in virtù delle caratteristiche. Io sono stato scelto ad un certo tipo di calcio, ed è fondamentale che sia così”.
Domanda a Monchi su eventuale trattativa in corso per un secondo portiere.
“La Roma ha tre portieri. Alisson, Skorupski e Lobont. E siamo coperti perfettamente. Se non ci saranno modifiche il ruolo del portiere è apposto così”.
Hai sempre detto che hai bisogno di tanti attaccanti. Questo pensiero ce l’hai ancora?
“Sicuramente si sta adoperando, è stata una delle prime cose di cui abbiamo parlato. Sapendo che a livello fisico spremo di più le mezz’ali e gli esterni. Abbiamo la necessità di essere competitivi con più giocatori di qualità”.
Sugli obiettivi che intende raggiungere: “Dobbiamo avere un profilo basso. Non voglio fare proclami. Voglio grandissima umiltà nel lavoro. Con questo possiamo fare dei grandi passi. Viviamo di concretezza e di speranza. Sono convinto che partendo da questo. Uno dice che entusiasmo è tanto per dire. Quando si viene al campo e si crea un’atmosfera giusta è già un passo avanti”.
Sul recupero di Florenzi: “Speriamo ci sia già dal ritiro di Pinzolo, può fare tantissimi ruoli però io voglio lavorare nella specificità dei ruoli. Può attaccare bene la porta, ma ha fatto anche il terzino. Voglio allenarlo prima di identificarlo in un ruolo”
Su De Rossi: “La prima persona che ho chiamato dopo aver trovato l’accordo con la Roma è stato Daniele De Rossi. Un emblema, mio figlio ha come idolo Daniele. Quando qualcuno fa gol il primo a correre ad abbracciarlo è sempre Daniele. Lui è il mio punto di riferimento”.
L’ultima domanda su Paredes: “Per me può anche fare la mezz’ala, lo tengo molto in considerazione”.
Cronaca testuale: Maria D’Auria
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