La Comunità di Sant’Egidio, da sempre vicina a chi vive per strada, promuove l’iniziativa “Raccolta Coperte”
R
oma – La Comunità di Sant’Egidio, sorta nel 1968, è una delle realtà più attive nel campo della solidarietà.
L’attività della Comunità si basa sulla preghiera, sulla comunicazione del Vangelo e sulla solidarietà concreta con i poveri: disabili, persone senza fissa dimora, stranieri immigrati, malati terminali… la Comunità Sant’Egidio è vicina a tutte queste realtà e, in vista del freddo che è ormai alle porte, si è attivata per la raccolta di coperte, sacchi a pelo e tende da campeggio per fronteggiare l’emergenza di tanti nuovi poveri che spesso vivono per strada e non hanno neppure di che coprirsi.
Per chi vuole aderire all’iniziativa di solidarietà può recarsi presso il centro di raccolta della Comunità
in Via del Porto Fluviale n. 2
il giovedì e il sabato pomeriggio dalle 17.00 alle 19.00.
Da Roma a San Salvador, dal Camerun al Belgio, dall’Ucraina all’Indonesia, questa Comunità vive la solidarietà con i poveri come servizio volontario e gratuito, nello spirito evangelico di una Chiesa che è “Chiesa di tutti e particolarmente dei poveri” (cit. Giovanni XXIII).
Quella di Roma è la più anziana e dal 1987 è impegnata a livello internazionale. Come prima comunità, svolge in questo senso “un servizio alla comunione e alle comunità più nuove, senza altri limiti e confini che quelli della carità” (come indicato a Sant’Egidio da Papa Giovanni Paolo II nel 1993 per il 25° anniversario della comunità). È anche vicina a chi si trova in luoghi “particolari” come le carceri, gli istituti per anziani, i campi nomadi, i campi per rifugiati… tra i fondamenti della Comunità, vi è la convinzione che “nessuno è così povero da non poter aiutare un altro”. In questo modo, come ha sottolineato anche Papa Francesco nella sua visita a Sant’Egidio il 15 giugno 2015, “chi aiuta si confonde con chi è aiutato”. In quest’ottica meravigliosa, i poveri, i disabili, le persone raggiunte dalla solidarietà della Comunità, sono fratelli e amici.
Maria D’Auria
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