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“PENSAVO FOSSE UN COMICO, INVECE ERA TROISI”

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“PENSAVO FOSSE UN COMICO, INVECE ERA TROISI” di Ciro Borrelli, presentato oggi 26 Ottobre alle ore 11:30, nel foyer del Teatro Diana di Napoli.

“PENSAVO FOSSE UN COMICO, INVECE ERA TROISI”

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APOLI- Il libro di Ciro Borrelli:”PENSAVO FOSSE UN COMICO, INVECE ERA TROISI” (edizioni Phoenix Publishing) è stato presentato ufficialmente oggi nel foyer del Teatro Diana di Napoli. Il Libro rientra nella linea editoriale SERIE ORO di Anita Curci ed è un omaggio all’artista di San Giorgio a Cremano con prefazione della sorella Rosaria.
Presenti l’autore, Giuseppe Giorgio, Rosaria Troisi, Giuseppina Scognamiglio, professoressa di Letteratura teatrale italiana alla Federico II, gli attori Angelo Orlando e Gerardo Ferrara, tra le letture Adele Pandolfi.
L’opera si sviluppa in cinque capitoli, nei quali l’autore racconta l’uomo, l’artista e ancora l’Uomo. Si inizia con la sua biografia, gli esordi, le conoscenze che sono state importanti per lui e gli incontri che ha avuto e che viceversa hanno segnato la vita delle persone che hanno avuto modo di conoscerlo. Le sue affermazioni, le dichiarazioni su di lui, la sua carriera, l’impegno teatrale, televisivo e cinematografico. Significativa è la terza parte, dove si parla dei problemi di salute che incisero tanto sulla vita di Massimo e probabilmente anche sul suo modo di essere e vivere la sua passione. Probabilmente, si potrebbe osare nel dire che questo sua debolezza, sia stata in realtà ciò che lo ha reso davvero grande… Non è un caso se continuiamo a ricordarlo con affetto sincero e anche ammirazione per il modo in cui ha espresso la sua arte, così immediata, brillante e “apparentemente” semplice. Forse proprio perché lui in primis era così cosciente della fragilità dell’essere umano, ecco perché ha saputo raccontarlo con tanta onestà, facendoci ridere, ma soprattutto emozionare. Oggi è difficile immaginare che ce ne saranno altri come lui, in un mondo dove le immagini sono costantemente in primo piano  (spesso ritoccate)… Massimo colpiva con le parole, con gli sguardi, con il tono della voce che dava il giusto peso e vita ad ogni parola che pronunciava. No non ce ne saranno altri… o magari si, finché il suo ricordo verrà custodito e mantenuto nel tempo, è possibile che ispiri in futuro nuove generazioni di attori e di attrici.

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