S
ta tornando l’incubo delle violenze Anni 70: agguati e atti di vandalismo spaventano il voto. Un giovane di “Potere al popolo” è stato ferito a Perugia dopo l’aggressione a Palermo di Massimo Ursino, militante di “Forza nuova”. A Roma la lapide della scorta di Moro è stata imbrattata con due svastiche.
L’immigrazione infiamma il duello rossi-neri, torna l’incubo delle violenze degli Anni 70
Vecchi slogan e risse, preoccupa l’avanzata di antagonisti e neofascisti. Allarme dell’antiterrorismo: nelle strade riappaiono armi e scontri
Amarcord di Anni Settanta. Basta avere orecchie per ascoltare gli slogan che chiudevano la manifestazione antifascista di Macerata, due settimane fa: «I covi dei fascisti si chiudono col fuoco, con i fascisti dentro sennò è troppo poco». Protagonisti erano i veneti di Aktion antifascista, un raggruppamento che ha la sua roccaforte nel Nord-Est, ma con solidi agganci in Francia e Germania.
Di contro, il leader di Forza Nuova, Roberto Fiore, neofascista purissimo, lancia anche lui slogan antichi: «Magistrati, estrema sinistra e media è la trimurti che ci sta venendo contro, ma il popolo non ascolta più. Stanno creando un clima di scontro». I suoi militanti a Macerata hanno cercato di conquistarsi la vetrina, violando un divieto del prefetto e scontrandosi con la polizia.
A Perugia come a Macerata, però, la polizia è intervenuta rapidissima. Segno che la situazione è tenuta strettamente sotto controllo. In un caso come nell’altro, colpendo antagonisti di estrema sinistra come di estrema destra, fioccano arresti e denunce. L’indicazione del ministro dell’Interno, Marco Minniti, infatti, è di spegnere sul nascere ogni focolaio di violenza politica, pericolosissimo innesco di un’escalation di cui davvero non si sente la necessità.
I servizi segreti hanno intercettato la tendenza del ricorso facile allo scontro. «Fenomeno ormai connaturato – scrivono nella Relazione al Parlamento presenta due giorni fa – alle dinamiche dell’oltranzismo politico di entrambi gli schieramenti e passibile di aumentare, a causa dell’innalzamento dell’allarme sulla “avanzata dell’estrema destra” e delle posizioni antitetiche in materia di immigrazione». E in effetti non c’è quasi comizio di CasaPound o di Forza Nuova che non sia accompagnato da scontri. A Piacenza si è messo in luce il collettivo Controtendenza; a Bologna i centri sociali Hobo e Tpo; a Torino il centro Askatasuna.
Alla fine, persino nel mondo delle estreme, molto ruota attorno al tema centrale del 2017, l’immigrazione, dalla fortissima carica simbolica, attorno a cui si stanno arroventando gli animi. Gli 007 segnalano ad esempio «l’impegno anarco-insurrezionalista antigovernativo sul tema divenuto prioritario della lotta alle politiche migratorie». Per gli anarchisti, lotta alle carceri e lotta ai Cie è la stessa cosa. Di qui una campagna di intimidazione verso le aziende coinvolte nel funzionamento delle strutture di accoglienza, in particolare Poste in quanto proprietaria di una società aerea che opera al servizio del ministero dell’Interno.
Parallela è l’azione dei centri antagonisti, il movimento No-Borders (Senza Confini), visto all’opera in tafferugli a Ventimiglia come al Brennero, che unisce gli italiani a compagni francesi o tedeschi nella solidarietà a chi, migrante disperato, cerca di varcare le frontiere europee.
All’opposto, il tema dell’immigrazione clandestina è diventato cavallo di battaglia dell’ultradestra. Da queste parti si agita l’incubo del mondialismo, del finanziere Soros che finanzia le Ong, dell’islamizzazione dell’Europa. Forza Nuova e CasaPound, che concorrono alle elezioni e nutrono speranze di un certo successo elettorale, imperniano la propaganda sulla lotta all’immigrazione clandestina. Ci arrivano dopo mesi di una furibonda campagna contro il ddl sullo Ius soli».
Manifestazioni contro l’immigrazione incontrollata e il degrado delle periferie sono state realizzate anche dall’area skinhead «collegata ai network internazionali neonazisti Blood & Honour e Hammerskin». Vengono segnalati contatti anche «tra realtà skin altoatesine e analoghe formazioni tedesche attestate su posizioni oltranziste, dichiaratamente neonaziste e razziste». Basti ricordare il caso di Como, del novembre scorso, quando una quindicina di militanti del Veneto Fronte Skinhead fecero irruzione nella sede di «Como Senza Frontiere».
In conclusione, «aumenta il pericolo di contaminazioni e di forme emulative rispetto a circuiti esteri a più marcata connotazione oltranzista così come quello di azioni xenofobe di forte impatto legate a pur sempre possibili incidenti di percorso nella convivenza con le realtà immigrate». Giusto ieri, un gruppo di neofascisti si è presentato all’ingresso di Baobab, un centro di Roma dove sono ospiti 150 migranti esclusi dai circuiti ufficiali dell’assistenza. «Daremo fuoco a voi e ai vostri negri», il lugubre commiato.
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