Coldiretti ha stilato una classifica di alimenti pericolosi che dovrebbero essere evitati per evitare di incorrere in gravi problemi di salute.
Mentre continua ad essere sempre più forte e profondo l’impegno di Coldiretti affinchè si riesca a far debuttare l’etichettatura anche per prodotti come salame, marmellate esattamente come accaduto solo qualche giorno fa con i pomodori, dalla stessa Associazione è stata stilata una classifica di alimenti pericolosi che dovrebbero essere evitati per evitare di incorrere in gravi problemi di salute. Ma quali sono questi alimenti che si vanno ad aggiungere ad una lista di oltre 3000 alimenti infetti e contaminati pericolosi.
S
tando a quanto riportano le ultime e ultimissime notizie, Coldiretti avrebbe stilato una vera e proprio lista nera di alimenti che sarebbero dannosi e pericolosi per la salute umana. Tra questi, alimenti secondo le ultime notizie rese note in occasione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’alimentazione di Cernobbio, rientrerebbero:
- nocciole dalla Turchia per aflatossine oltre i limiti;
- peperoni turchi che contengono pesticidi oltre i limiti consentiti;
- pesce proveniente dalla Spagna, perchè contenente metalli pesanti, come mercurio e cadmio, in eccesso;
- pollo proveniente dai Paesi Bassi e dalla Polonia, per contaminazioni microbiologiche;
- pistacchi provenienti dall’Iran;
- fichi secchi provenienti dalla Turchia;
- arachidi dalla Cina per aflatossine oltre i limiti;
- albicocche secche da Turchia per solfiti oltre i limiti;
- noce moscata proveniente dall’Indonesia per aflatossine oltre i limiti.
Senza dimenticare gli integratori provenienti dagli Usa che conterebbero ingredienti non autorizzati.
Mercato del cibo e rischio di poche aziende dominanti
Sempre stando a quanto riportano le ultime notizie rese note da Coldiretti, il mondo del mercato alimentare si sarebbe ormai talmente uniformato nella produzione dei cibi e sarebbe tanto a rischio sicurezza sulla qualità dei cibi da portare a concorrere più grandi multinazionale ai processi di trasformazione e distribuzione del cibo stesso, dalla gestione dalle sementi agli insetticidi fino a tutti i processi di trasformazione e vendita tanto da disegnare un mercato in cui pochissime aziende riescono effettivamente a dominare. E si tratta di una situazione che non prospetta nulla di positivo per originalità del prodotto stesso e tutela della salute del consumatore, tanto che Fao e Ue sarebbero già a lavoro per bloccare questo sistema.
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