Alla scoperta della fantastica storia di Antonio Solimeno, il “custode” di quella che è probabilmente l’ultima Citroen Axel ancora circolante in Italia.
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uando Antonio Solimeno, nato a Napoli e residente a Rovigo, ha letto l’articolo che avevo pubblicato qualche mese fa su ViviCentro sulla storia della Citroen Axel non ha potuto esimersi dal contattarmi e rimproverarmi. Ci ha tenuto a sottolinearmi che non è vero che la Axel esiste solo in qualche film d’epoca…ma è ancora oggi, per qualcuno, una solida realtà e compagna di strada.
“La mia con la mia Axel è una storia molto particolare”, ha esordito Antonio nel corso della nostra lunga telefonata che abbiamo avuto per farmi raccontare la sua passione per questa vetturetta rara e bistrattata e ha continuato “…sono nato a Portici, in provincia di Napoli, sono del 1957, e mi sono trasferito a Rovigo nel 1983 dove ho poi iniziato a lavorare…sono militare… sono stato sempre un appassionato di motori e di auto in generale…e, se ti devo dire la verità, in particolare ho sempre avuto un debole per il motore boxer della Citroen GS e adoravo già allora la DS.”
Il tono della voce e le premesse della telefonata mi hanno fatto subito capire che ciò a cui sarei andato incontro sarebbe stato un racconto dettagliato e ricco di aneddoti dai quali sarebbe trasudata la passione per la propria auto.
“Quando ho deciso di comprarmi una macchina, perché oramai mi ero fatto un po’ di soldi lavorando, era il 1986 e volevo o una Visa, perché la vedevo economica,piccola e comoda, o avrei cercato una GS perché l’idea di potermi muovere con un motore raffreddato ad aria di citroen mi piaceva…stavo cercando una macchina che mi avrebbe reso davvero un uomo libero per spostarmi in comodità e arrivai alla concessionaria Citroen, che poi ha cambiato nome e che ora non esiste più, che si chiamava Garage San Marco in via Sant’Antonio a Rovigo“.
Ed è proprio da questo indirizzo che parte questa storia di strada e di amore che dura oramai da oltre 30 anni.
“Avevo fissa in mente la pubblicità della Citroen Axel – Pelle dura – e anche il servizio di Quattroruote che elogiava le caratteristiche della Axel, che se non sbaglio del gennaio 1986.” – ma mi è stato subito evidente che il dato era più che esatto – “ed era maggio quando sono andato dalla concessionaria e il venditore mi ha fatto vedere la Axel che era rimasta lì invenduta per mesi perché, purtroppo, era un auto che…si può dire… degli anni settanta in quanto a tecnologia, e quindi non aveva avuto successo“.
Ed è a questo punto che il racconto si fa sempre più emozionante perché si parte dal primissimo incontro per poi raccontare come la Axel si è trasformato in una compagna di strada per Antonio.
“Il prezzo per comprase quella particolare Axel grigio metallizzato che avevano in concessionaria era di più di 8 milioni di lire…anche perché metallizzata la macchina costa di più…e me l’ha proposta a poco più di 7 milioni se non erro sui 7.200.000 e quindi mi sono convinto e l’ho comprata anche se per me, sia chiaro, non è stato un ripiego ma una scelta che ho fatto e ancora oggi sono contento dopo tanti anni…anche il cruscotto è molto particolare“.
Ho poi cercato di indagare un po’ meglio su cosa la Axel avesse davvero rappresentato nella vita di Antonio.
“Io ho preso la Axel nel 1986 e l’ho usata tutti i giorni per andare a lavorare, per uscire con mia moglie e per tutto ciò a cui una macchina può servire…ci ho sempre tenuto e l’ho sempre usata moltissimo, fino al 1999 è stata la mia prima e unica auto. Poi sono stato costretto a viaggiare molto da Padova a Rovigo e quindi ho comprato una Citroen BX“.
Si racconta che comunque la Axel, ai suoi tempi, fosse così rara e una meteora che comunque fosse abbastanza schernita da amici conoscenti e intenditori di auto…
“…i miei amici avevano tutti le Ritmo, le Regata, queste auto qui più diffuse ed erano curiosi di conoscere meglio questa macchina così strana e un po’ mi prendevano veramente anche in giro…ma a me non ha mai interessato la coso perché, poi, è stata comunque un’auto sempre affidabile, comoda, oltre che particolare, che non mi ha mai lasciato a piedi. Ancora oggi che sono oramai sposato e ho un figlio di 24 anni, quando mi capita di farmi un giro mi accorgo che mi fotografano e mi chiedono più informazioni perché mi chiedono se è una Visa…”
E allora, con il dettaglio oramai svelato della presenza di un giovane erede, la domanda mi è sorta spontanea per sapere se suo figlio gli avesse mai chiesto l’auto o comunque l’apprezzasse…
“Ma no, a mio figlio non gli interessa, però… certo, ci tiene perché sa che io ci tengo e sa che l’auto è qualcosa di strano e particolare…come mia moglie che, anche se non è interessata alle macchine, è comunque legata alla macchina della nostra gioventù.”
Lo interrompo in questo crescendo di emozioni per conoscere qualche notizia in più sulla Axel:
“…ma sai, di Axel in Italia ne sono state vendute non tante, più o meno seimilaottocento e la mia è più o meno la tre tremilacinquecento, come ho capito dal numero di telaio dove c’è scritta la dicitura montèe by Oltcit e c’era la versione base Axel 11, senza poggiatesta, e con meno finiture interne e la Axel 11R, entrambe con il motore della GS di cilindrata millecentoventinove…poi, oggi, purtroppo è difficile trovare anche meccanici che ci sanno o ci vogliono lavorare…molti non sanno manco da dove iniziare e quindi la gente rottama le macchine…ma io fortunatamente ho trovato un bravo meccanico…“.
Ovviamente una vera passione per questi mezzi d’epoca non sarebbe la stessa senza avere la possibilità di mostrare il proprio mezzo agli altri e quindi ho chiesto se partecipa a raduni e eventi che vedono come protagonisti le auto:
“…certo che partecipo ai raduni…ho partecipato a “Povere ma belle” e ai raduni delle citroen GS e anche ad altri raduni in tutta Italia perché io sono appassionato. E grazie a questa grande passione, nel 2014, sono riuscito a sapere che a Schio c’erano ancora due Oltcit invendute in un concessionario e mai immatricolate…cioè nuove…e quindi sono riuscito a comprare una Oltcit nuova di colore azzurro metallizzato…anche gli interni perfetti e per me e mia moglie è stato come ritornare giovani e rivivere quei momenti quando la mia Axel era come nuova…non che adesso sia vecchia ma, certo, ci ho viaggiato tanto e l’ho usata quindi è ben messa ma non nuova nuova…“.
Considerando il mezzo così particolare e così poco diffuso, sono certo che Antonio sia vittima dei paparazzi di automobili strane e di curiosi esperti delle quattro ruote e gli ho chiesto se ci fossero degli aneddoti che avrebbe avuto piacere a raccontarmi.
“…certo…non sai quante volte vedo in autostrada persone che mi fanno foto oppure che mi chiedono…anche, per esempio, quando mi fermo per fare benzina mi chiedono sempre che macchina è e se è tutto apposto acqua e olio…e io glielo devo poi spiegare che è un (motore) boxer raffreddato ad aria e che non ha bisogno di acqua e che si accende anche con la manovella…è l’ultima auto della Citroen ad avere l’accensione a manovella infatti… invece mi ricordo di quando ero ragazzo, mia mamma era venuta a trovarmi a Rovigo e io l’ho riaccompagnata a Napoli…quando sono uscito al casello, il casellante è uscito dal gabbiotto e si è messo davanti alla macchina per complimentarsi…e c’era pure la fila dietro che mi suonavano“.
Ovviamente dopo oltre 50 minuti di telefonata abbiamo chiuso con quello che per me è un bellissimo messaggio, forse IL messaggio, che solo un vero appassionato può capire:
“…sono sicuro che questa macchine che io ho da sempre, perché è uniproprietario, sarà con noi per sempre e anche se a mio figlio interessa poco o niente, sono certo che la terrà perché sa quanto io ci sono affezionato, e pure mia moglie, e sempre lo saremo…“.
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