I dettagli su quanto accaduto
La Circumvesuviana a Ferragosto, sarà giornata di tensione e passione nonostante dovesse essere il fiore all’occhiello viste le frequentazioni internazionali, ma i disagi e la non regolarità del servizio, complicano il tutto. Oggi dei problemi della Circumvesuviana ne ha parlato Il Mattino: I disagi causati dallo sciopero, le accuse reciproche e la mano tesa dell’Eav non mettono al riparo il trasporto pubblico da un possibile autunno caldo, con uno stato di tensione che potrebbe crescere ancora di più e gran parte dei lavoratori (soprattutto il cosiddetto personale viaggiante, cioè macchinisti e capitreno) pronti a nuove forme di protesta e agitazione. Almeno due sono, infatti, i nodi che restano da sciogliere e che le polemiche precedenti e successive allo sciopero hanno reso ancora più intricati: la sicurezza e la riorganizzazione del personale. Per la seconda questione, peraltro, c’è in ballo la stessa sopravvivenza dell’Eav: il presidente Umberto De Gregorio ha già spiegato che bisogna far uscire circa cinque milioni da una diversa gestione dei turni, essenziali per fare in modo che l’azienda proceda nel piano di risanamento. Ma i sindacati non ci stanno e i prossimi mesi potrebbero far registrare le proteste non solo dell’Orsa ma anche di altre sigle, finora meno battagliere. Resta in piedi, poi, il problema della sicurezza: nonostante le sanzioni, le sospensioni e finanche le denunce alla procura della Repubblica i macchinisti della Circumvesuviana continuano a rifiutarsi di percorrere da soli la tratta che va da Napoli a San Giorgio a Cremano, per colpa della curva del Pascone, dove il 6 agosto del 2010 un treno deragliò provocando due morti e 58 feriti. Lo hanno fatto persino sabato, il giorno dello sciopero, all’interno delle fasce di garanzia: un braccio di ferro che va avanti da più di un mese e promette di durare ancora a lungo. Sono la sicurezza e il piano di efficientamento (così l’Eav ha battezzato il progetto di riorganizzazione del personale), dunque, i due motivi per cui è facile ipotizzare ancora molte difficoltà per l’Eav e la Circumvesuviana in particolare. Problemi interni che, inevitabilmente, si ripercuoteranno sui viaggiatori, che andranno incontro ancora a disagi e giorni di caos. Questa mattina i rappresentanti dell’Orsa si presentano in direzione a chiedere un incontro con i vertici dell’azienda. I punti della vertenza, infatti, a detta del sindacato restano ancora tutti da chiarire: «Lo sciopero è riuscito, l’azienda deve ascoltarci. Restiamo convinti che il tratto della curva del Pascone possa essere messo in sicurezza con risorse interne e con la tecnologia che già viene usata in Circumvesuviana». Dal canto suo, Umberto De Gregorio ribadisce da tempo la sua posizione: «Noi siamo pronti a ragionare per la sicurezza di tutta l’Eav, faremo investimenti importanti in tal senso appena verranno sbloccati i fondi promessi dal governo e per i quali la Regione si sta impegnando. Tuttavia non possiamo accettare abusi, né proteste fuori dalle regole. Ecco perché abbiamo presentato un esposto in Procura e andremo avanti con le sanzioni e le sospensioni». Parti distanti, dunque. E nuovi scioperi dietro l’angolo. La legge prevede che, su invito della Prefettura, si apra adesso una nuova fase di dialogo, con le parti obbligate a confrontarsi per trovare una possibile conciliazione. Se anche quest’altro tentativo dovesse fallire, il sindacato è autorizzato a proclamare un altro sciopero ancora, che realisticamente si terrebbe in autunno. Non ci sono date né certezze, ma la guerra fredda tra Eav e Orsa è nella sua fase più delicata e l’ipotesi di un’altra agitazione appare tutt’altro che peregrina. La seconda partita, poi, si gioca sull’efficientamento del personale. Lo scorso mese di marzo, nella sede dell’Unione Industriali di Napoli, l’Eav convocò tutti i sindacati (oltre ad Orsa anche Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cisal e Confail) per spiegare loro il nuovo piano. Turni, disponibilità a sostituzioni, mansioni allargate: in una parola, efficienza. Solo così, secondo l’Eav sarà possibile trovare cinque milioni che serviranno alla gestione ordinaria di Circum, Sepsa e Metrocampania. «Dal piano Voci abbiamo ricevuto un contributo straordinario di 15 milioni che ora, come da programma, non ci sarà più. Di questi fondi mancanti, 5 saranno recuperati con la lotta all’evasione, 5 con una serie di tagli gestionali e altri 5 con la riorganizzazione del personale. Se non dimostriamo di avere i conti a posto, gli aiuti dal governo potrebbero essere a rischio», ragiona De Gregorio. Ma anche su questo fronte la polemica col sindacato persiste: «Da marzo stiamo aspettando ancora una risposta al nostro piano da parte dei sindacati», dice il presidente Eav. «Cosa dovremmo rispondere? Ci hanno presentato un piano vago, dal quale si capisce che ancora una volta verranno chiesti sacrifici ai lavoratori della Circumvesuviana», ribatte il sindacato. Il piano di efficientamento, in realtà, rimette in discussione tutta la struttura organizzativa del personale: per alcune categorie si teme addirittura che ci sia una sorta demansionamento, mentre altre dovrebbero lavorare più ore al giorno, rispetto alla situazione attuale. Una vicenda delicata, dunque, che nell’idea dell’azienda dovrebbe mettere fine anche a sacche di spreco, non più accettabili in tempi di crisi e di indebitamento.
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