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Castellammare di Stabia

Cinque Stelle in Sicilia, un altro parlamentare lascia

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Il deputato trapanese Lombardo ha lasciato i Cinque Stelle seguendo l’eurodeputato Corrao passato nei Verdi a cui sarebbe molto vicino.

Anche il deputato trapanese alla Camera Antonio Lombardo lascia il Movimento 5 Stelle sulla scia dell’eurodeputato a cui sarebbe molto vicino, Ignazio Corrao che nel frattempo ha aderito ai Verdi.

Quest’ultimo, Corrao, com’è noto, insieme agli ora ex eurodeputati dei Cinque Stelle: Piernicola Pedicini, Rosa D’Amato ed Eleonora Evi, aveva lasciato il M5S la settimana scorsa per dissidi con la dirigenza (ufficialmente, per dissidi sulla riforma del Mes) e mercoledì sono entrati nel gruppo dei Verdi al Parlamento Ue per acclamazione.

Adesso è l’avvocato Antonio Lombardo, 38 anni, alla prima legislatura ed originario di Alcamo, roccaforte dei grillini che qui elessero – oltre a Ignazio Corrao – anche il sindaco Domenico Surdi.

L’ex deputato regionale dei Cinque Stelle, Antonio Lombardo, motiva la sua decisione con una dichiarazione sulla propria pagina Facebook, di cui riportiamo alcune parti:

Scrive Lombardo “Oggi per me si chiude il percorso che mi ha legato al MoVimento 5 Stelle per molti anni. La votazione sul Mes è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, non è più ammissibile e tollerabile svendere tutto quello che ci siamo detti e abbiamo promesso per anni”.

E continua il deputato ex Cinque Stelle “l problema è che a cambiare è stato il m5s. Azzerato ogni confronto e dibattito interno, nessuno spazio di confronto … Oggi invece prevale in modo assolutamente dominante una cultura estrema del potere, sostituendo una cultura democratica che doveva caratterizzarci e differenziarci. Ci siamo riempiti la bocca per anni di parole come “dal basso”, “la base”, “partecipazione”, “condivisione”. Nulla di più falso e ipocrita. icordo una volta Beppe Grillo che durante un comizio affermava che il m5s aveva rotto la sacralità delle istituzioni: a me sembra vero il contrario, ossia che molti del m5s ritengono sacre le istituzioni, legati da una fedeltà indissolubile ai posti di potere”.

E aggiunge Lombardo “Nel m5s è difficile compiere un passo del genere, siamo tutti ingabbiati in una dittatura del pensiero, dove se non ti adegui sei fuori, sei isolato, sei messo in disparte, devi adattarti e pensarla come tutti gli altri. Uscire fuori da queste logiche è complicato ma doveroso, soprattutto quando si tradisce in modo così evidente un forte mandato popolare”.

Specifica ancora l’ex pentastellato “Oggi il m5s non ha più un’anima, non è rimasto nulla di quel progetto. Territori abbandonati, nessun coinvolgimento degli attivisti, che ormai purtroppo sono quasi praticamente svaniti, come i voti in cabina elettorale. Non si è vista nessuna umiltà di restare con i piedi per terra e rimanere legati al territorio e alla gente che piena di speranza ci aveva dato fiducia. Vi siete mai chiesti perché il m5s non si è mai organizzato seriamente sul territorio? La risposta è molto semplice: se attribuisci potere diffuso prima o poi quello centralizzato entrerà in crisi. Detto in altre parole, se organizzi delle sedi locali in modo democratico, qualcuno non avrà il pieno potere su tutto, perderà la gestione del giocattolo. Invece meglio questa anarchia controllata, tutto gestito da pochi: il m5s è dentro a un caos perfettamente gestito dall’alto. Tutto sempre deciso a tavolino da pochi eletti che hanno utilizzato e continuano ad utilizzare 11 milioni di voti degli italiani per governare senza alcun confronto, per sistemare compaesani e per perpetuare nei posti di comando soggetti vari. Una classe dirigente che in due anni ha perso 20 punti percentuali dovrebbe essere messa da parte immediatamente, dovrebbe farlo spontaneamente. Invece qui nessuna presa di responsabilità, nessuna autocritica, va tutto bene”.

Afferma anche in qualità di avvocato Lombardo “Da avvocato, ad esempio, non posso continuare a sostenere acriticamente il ministro della giustizia più inviso di ogni tempo a tutti gli operatori del diritto, dagli avvocati ai magistrati fino ai cancellieri, tralasciando la vicenda sulle scarcerazioni, solo per rispetto di un grande magistrato coinvolto in questo sgradevole episodio”.

E andando alla conclusione scrive ancora “Sono favorevole alla modifica dell’articolo 67 della Costituzione. Il vincolo di mandato però non dovrebbe essere legato al partito ma bensì al programma con il quale si è stati eletti”.

Ci eravamo occupati in precedenza di altri parlamentari siciliani che avevano lasciato il M5S “17 Maggio 2020 M5S: un’anticipazione di spaccatura in Sicilia e nuovo partito regionale ?” (poi è nata Attiva Sicilia), “2 Settembre 2020 La deputata siciliana alla Camera Piera Aiello lascia il M5S” e “29 Gennaio 2020 Dissidi tra i parlamentari Cinque Stelle siciliani” (poi Corrao è passato ai Verdi).

Adduso Sebastiano

 

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