Messe a dimora piantine in due aiuole adottate dalle donne del Cif . Le precarie condizioni della villa comunale che necessità di interventi costanti
Le donne del Cif che insistono a sistemare le “loro” aiuole in villa
Castellammare di Stabia – “Noi mettiamo a dimora piantine e fiori e voi le spiantate; noi le ripiantiamo e voi le distruggete; noi interriamo ancora bulbi e piantine e voi calpestate tutto. Primo poi vi stancherete e quelle piccole aiuole della villa comunale che abbiamo deciso di adottare, sarà fiorita e libera da erbacce”.
Questo probabilmente il pensiero che noi abbiamo immaginato sia prevalso nella mente di alcune volontarie del Cif (Comitato Italiano Femminile) di Castellammare di Stabia che, sistematicamente e periodicamente provano a tenere in ordine due aiuole che nella villa comunale questa mattina sembravano due oasi.
N
ei giorni scorsi, infatti, e per l’ennesima volta, convinto il buon cane di quartiere Nerone a lasciare quello spazio nel quale aveva trovato saltuariamente dimora, hanno ripulito e ripiantando bulbi e piantine auspicando, sicuramente, che i nemici del verde e del bello, consapevolmente o inconsapevolmente, la smetteranno di sfogare il loro non far niente e la loro noia, nei confronti di alcune indifese piantine.
Abbiamo voluto dare rilievo a un piccolo ma significativo gesto, non solo per evidenziare quanto il volontariato fa e potrebbe fare, se coordinato, ma anche, e forse soprattutto, per evidenziare in che condizione è la villa nel suo complesso e di quanta cura avrebbe bisogno.
Al giallo del secco estivo è venuta in soccorso la pioggia ma, per le erbacce, la sporcizia, i rami spezzati, e la necessità di risistemazione generale, occorre necessariamente l’intervento dell’uomo.
Un lungomare stupendo che offre la possibilità di fare delle rilassanti passeggiate, incontrare amici, di godere di meravigliosi tramonti, frequentatissimo in tutte le ore del giorno, ma a parte a qualche topolino che passa da un’aiuola all’altra, si presenta in un ingiustificato stato di abbandono.
Sicuramente l’essere sotto organico dell’Amministrazione comunale non permette, almeno nell’immediato, di provvedere alla costante manutenzione della villa, ma pensiamo che un bene pubblico di così alto pregio ambientale, con una ben precisa funzione climatica, ecologica e sociale, non possa e non deve essere trascurato e maltrattato in tale modo.
Ci piacerebbe che l’assessore al verde desse precise risposte alle tante domande che sono state poste in tale senso, che rendesse noto, le sorprese non sono consigliabili, eventuali programmi futuri se ci sono, e che provasse ad amplificare quanto le donne del Cif, provano a fare.
Una politica complessiva di adozione di spazi della villa da parte dei commercianti le cui attività si affacciano sul corso prospiciente la villa, ma non solo loro, da parte di cittadini e di associazioni che decidono di preservare un bene pubblico.
E’ forse un pezzo della cosiddetta “Amministrazione condivisa?”
Tutto chiaramente non affidato alla spontaneità, ma regolamentato e con precise assunzioni di responsabilità da parte di chi chiede di adottare spazi della villa per tenere il decoro della stessa alto al livello che merita.
Piccoli progetti stabiliti dall’Amministrazione comunale, possibilità di visibilità sia per le associazioni ma soprattutto per i commercianti che, oltre ad attestare concretamente l’amore per la città, potrebbero avere un ritorno pubblicitario.
Abbiamo notato anche singoli cittadini, che in maniera riservata e discreta, annaffiano periodicamente un loro preferito alberello.
Così come qualcuno prova a rimuovere rifiuti, invitando simbolicamente e involontariamente i passanti a contribuire a tenere pulito attraverso la scopa e la paletta depositati all’interno di un tronco secco.
Le piantine che hanno messo a dimora le donne del Cif sono le Agapanthus, un fiore che significa amore: Amore per la città, amore per la villa, a more per il bello.
Giovanni Mura
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