Ciao ragazzi, è un vero peccato: non è un addio, è solo un arrivederci!
No, non doveva finire così. Ma nella vita la riconoscenza è sempre poca, l’affetto, quello vero, non può esistere in alcune componenti. No, non doveva finire così per quello che si era creato, nel rapporto, che si è cercato di rompere e forse lo si fa ancora, con uomini, ragazzi, quelli che sono la vera anima di un settore giovanile. No, non doveva finire così, ma l’affetto creato e i rapporti quelli restano, al di là delle restrizioni o obblighi imposti.
Cari ragazzi, cari genitori, è arrivato il momento di salutarvi. Il dispiacere è immenso, ma non si è voluto dare continuità ad un progetto che esaltava tutti ed è, anche adesso, invidiato da tutti per quanto lavoro è stato messo sul campo da me, per quanto fatto quotidianamente per tutti voi. Ma questo non è il momento di spiegare motivi o altro, questo è soltanto il momento dei saluti.
Scrivo con il rammarico di chi sa di non poter dare una pacca sulla spalla ad un giovane calciatore, magari giù di morale per un gol fallito o un piccolo errore, di chi a fine partita non può sentire la voce emozionata, vedere giovani calciatori crescere e spingerli, nel poco che si poteva, sempre più in alto in quanto anche questa era formazione. Perdere la voce ad ogni gol, chiamarvi con i soprannomi, dirette radio, highlights, questo è un vero peccato. Scrivo con quel senso di impossibilità, ma come sapete scelta mia personale e della redazione di ViViCentro.it, non il contrario, cosa che va sottolineata questa, per le questioni infondate e venute fuori improvvisamente, senza motivo di esistere, senza un perchè.
Scrivo con il magone di chi sa di essere al VOSTRO fianco (ragazzi e genitori) sempre e comunque, seguirvi in ogni dove nell’ombra pur di restarvi accanto. VOI siete l’orgoglio di questo settore, VOI siete l’anima pulsante, la vita che avanza e allora come sempre, esultate!
Dai ragazzi, testa alta, mai mollare e ricordate: tutti insieme, ANDIAMO A VINCERE! Io sarò sempre con voi e vostro primo tifoso!
Ciao ragazzi, ma non è un addio: è soltanto un arrivederci!
a cura di Ciro Novellino