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Chievo-Roma, Spalletti: “Questa partita ci può liberare da qualche rimorso. Dzeko è a disposizione”

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OTIZIE AS ROMA – Alla vigilia della penultima, fondamentale, gara di questo campionato, il tecnico giallorosso ha risposto alle domande dei cronisti presenti nella sala stampa di Trigoria. C’è un secondo posto in classifica da blindare, perciò guai a non essere concentrati. Ecco le parole del mister:

La Roma è stata brava a vincere contro Milan e Juve. Ora c’è rischio di calo di concentrazione?
“No, c’è il rischio di trovare un avversario che ti crea problemi. Il Chievo ha fatto vedere di avere un’identità chiara e precisa. Mancano 2 partite da vincere per arrivare davanti al Napoli”.

Il fatto che il Chievo giochi di fronte al proprio pubblico può essere un pericolo?
“I calciatori danno sempre il massimo di loro stessi. Non hanno altra strada per avere un futuro importante se non un presente in cui si fanno cose importanti”.

Nello sport le imprese esistono: basti pensare a Murray che ha scavalcato Djokovic in classifica al master di Londra. Voi al ribaltone sulla Juve all’ultimo respiro ci credete?
“Noi dobbiamo credere alla possibilità di rigiocare le 2 partite con il Porto anche se con 2 squadre differenti. Secondo me lo scudetto lo vince la Juve che ha fatto dei grandissimi numeri riconosciuti da tutto il calcio internazionale e lo merita. Noi non possiamo fare altro che vincere queste 2 partite per cui faremo così. Quando mi son fermato al cancello perché c’erano dei bambini, è tutta la settimana che mi chiamo ‘Chievo rombo’ ed ho rischiato di firmare gli autografi così perché non si pensa ad altro: vogliamo giocare nella competizione più bella che esiste nel calcio. Ci siamo costruiti questa possibilità per la prossima stagione e non ce la vogliamo far scappare”.

Dzeko come sta?
“E’ a disposizione”.

È più la soddisfazione per i risultati che sono arrivati o la delusione per quelli che non sono arrivati?
“Quando si lavora in maniera seria e continua per tutta la stagione parlare di delusione mi sembra eccessivo. Questa è una partita che ci può liberare da qualche brutto risultato. C’è sempre il rimorso di non essere stati bravi in quel momento lì. Questa qui è la partita che ci può liberare da quel rimorso. Siamo tutti proiettati a quel traguardo lì”.

Come sta Totti con i compagni e con lo staff nei suoi ultimi momenti con la squadra del suo cuore?
È una leggenda, lo sarà, lo è stato. È il simbolo della nostra squadra in qualsiasi direzione si voglia guardare la Roma. Però poi come ho sempre detto lo devo trattare da uno che fa parte di una squadra. Devo fare delle scelte e qualche volta l’ho penalizzato. Me ne dispiaccio ma io faccio la formazione per tentare di portare un vantaggio alla Roma e sarà così anche nelle due prossime partite anche se lui si è meritato questi gradi”.

Tanti suoi colleghi recentemente hanno visto la Roma dal vivo. Le dà fastidio?
È una cosa normalissima. Hanno tutti il blasone per poter essere il futuro allenatore della Roma. Prendendo Monchi la Roma ha fatto vedere di voler portare i migliori a lavorare nella Roma, ha dato già un segnale. Io devo essere più bravo di loro se voglio rimanere: è confrontandosi ad alti livelli che si va oltre l’ostacolo”.

Il fatto che il tuo nome venga accostato a quelli di Pochettino, Conte, Simeone ti gratifica?
“Avessimo la possibilità di firmare il contratto il nome e cognome sarebbe ‘Chievo Chievo’. Ci interessano queste due partite qui. I numeri del Chievo raccontano che sono una delle squadre peggiori in termini di cross, di possesso palla nella metà campo avversaria ma sono una delle squadre migliori sulle verticalizzazioni improvvise, la squadra che lancia di più, la più brava di tutte nei rimbalzi, a mettere in fuorigioco. Si vede il target della squadra che è e noi dobbiamo esser bravi a modificare le nostre qualità per togliergli questi numeri qui. Del resto non ce ne deve fregare niente, bisogna pensare al rombo del Chievo”.

Nel 2007/2008 (l’anno della sua prima stagione in giallorosso) la squadra perse 6 punti contro Livorno ed Empoli che poi scesero in Serie B. Anche quest’anno si sono persi punti con squadre che rischiano la retrocessione, per esempio contro l’Empoli. Come si risolve questo problema atavico?
“In quel momento lì c’erano le 4 vittorie a Milano contro Inter e Milan in casa e fuori? No. Quest’anno si son vinte tutte e 4. È vero che hai perso due punti ad Empoli ma poi li hai guadagnati da altre parti. Guarda al Crotone: le ha perse tutte, poi è scattato qualcosa, si sono compattati (il loro pubblico li ha aiutati, si è comportato benissimo, contro di noi li ha sostenuti fino a fine partita). Io contro la Juve non avevo mai vinto in 7-8 anni, solo una volta in Coppa Italia con la Roma (3-2 a Torino con Okaka, Tommasi sotto la neve). La squadra si è costruita la strada per avere la visibilità su questo obiettivo. Abbiamo qualche volta lasciato per strada qualche risultato che ci fa male, ci portiamo dietro questa tristezza. Questa è la partita che li può spazzare via”.

A cosa rinuncerebbe pur di vedere la Roma campione di Italia?
“Fammela la prossima settimana questa domanda”.

Monchi ha detto di voler continuare con lei. Arriverà anche Pallotta che la vuole incontrare. Lei come si presenterà a questi incontri?
“Sempre la stessa domanda sotto un’altra veste. Con qualcuno ha parlato ma è una cosa normale. È un mercato aperto in cui ognuno decide di programmare il futuro che dipende dalla vittoria di domani per quanto riguarda me ed i calciatori della Roma”.

Diretta testuale di Claudia Demenica

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