Cherif Chekatt era nel suo quartiere. Ha aperto il fuoco contro i militari. L’isis Rivendica: era uno di noi. Salvini: amen, non sentiremo la sua mancanza.
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herif Chekatt, l’attentatore di Strasburgo, è stato ucciso ieri sera in un blitz della Polizia nella rue du Lazaret, nel quartiere di Neudorf. Il killer, quindi, non si era spostato dalla cittadina francese ma era nel suo quartiere.
Altre due operazioni si erano svolte a la Meinau, lì vicino, ed era stata fermata una quinta persona, dopo i familiari di Chekatt: sarebbe l’amico che lo ospitò alla vigilia dell’attentato.
La fuga di Cherif Chekatt è durata 48 ore dall’attentato a Strasburgo ed è finita con l’uccissione del killer ad opera delle forze speciali che lo avevano fermato, ieri sera, a poche centinaia di metri dal luogo in cui era stato visto per l’ultima volta.
Cherif Chekatt, che stava camminando per strada quando è stato avvicinato dai poliziotti avvertiti da una donna che lo aveva riconosciuto probabilmente grazie all’avviso di ricerca di testimoni lanciato ieri dalla polizia, ha reagito immediatamente sparando. Gli agenti hanno risposto al fuoco e la fuga del ventinovenne è finita con i cittadini che si trovavano sul posto, dietro le transenne, che applaudivano i poliziotti. Con se aveva una pistola e un coltello.
Poche ore dopo la sua morte, l’agenzia di propaganda dello Stato islamico Amaq ha rivendicato l’attentato sostenendo che Cherif Chekatt era un soldato dello Stato islamico che ha portato avanti l’operazione per vendicare i civili uccisi dalla coalizione internazionale.
Il procuratore di Parigi, Remy Heitz, nella notte, si è recato a Strasburgo per “confermare l’identità del sospetto”
Il primo a congratularsi per l’azione è stato il Ministro dell’Interno Christophe Castaner che, durante una conferenza stampa a Strasburgo, ha anche annunciato la riapertura dei mercatini di natale a Strasburgo venerdì per non “cedere alla paura e all’oscurantismo”. Sarà messo in campo un “dispositivo di sicurezza adattato”, ha assicurato, specificando che “i punti di accesso saranno ridotti”.
Poi via Twitter, anche il presidente francese Macron ha ringraziato la polizia, gli agenti, i gendarmi ed i soldati per il lavoro svolto.
Il nostro impegno contro il terrorismo è totale, ha scritto il Presidente francese che tira un sospiro di sollievo in attesa di vedersela domani con una nuova emergenza: la quinta manifestazione dei Gigli gialli.
Si conclude così questa nuova emergenza terrorismo con il bilancio delle vittime dell’attentato che resta fissato a tre morti e cinque feriti gravi tra i quali il giovane giornalista radiofonico italiano, Antonio Megalizzi che resta in coma. Il proiettile che lo ha raggiunto, è andato a conficcarsi nella parte posteriore del cranio tra nuca e spina dorsale e non consente l’intervento chirurgico. All’ospedale ci sono i genitori, papà Domenico dipendente delle Ferrovie dello Stato, e mamma Annamaria, catechista della parrocchia Cristo Re di Trento dove ieri sera è stata celebrata una veglia, la sorella Federica, la fidanzata Luana Moresco e i genitori di quest’ultima che hanno raggiunto Strasburgo nel tardo pomeriggio di ieri.
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