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Castellammare di Stabia

Chef di Mahfouz debutta in prima nazionale al Teatro Sant’Afra di Brescia

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hef rappresenta tutte quelle persone che vivono ai margini , abbandonate a loro stesse , che nessun padre e nessuna madre tolgono dalla strada .Persone che commettono errori atroci e che la nostra legge punisce o rieduca a seconda dei punti di vista .

Non sappiamo quale sia il suo nome, viene chiamata semplicemente Chef.

Siamo in una cucina industriale e asettica , vero e proprio banco degli imputati dove si giudica cosa sia bene e cosa sia male.

Chef racconta attraverso gli eventi più significativi della sua vita come sia passata dall’essere a capo di un ristorante di alto livello a gestire la cucina di un carcere femminile . È in carcere perché accusata di omicidio premeditato nei confronti del padre e mentre gestisce con le sue assistenti il servizio giornaliero viene nuovamente messa sotto accusa per l’ambiguo tentativo di suicidio di una delle due detenute che lavorano con lei, Candice.

Chef è anche una condizione esistenziale universalmente intesa . Vale a dire il diritto alla scelta giusta o sbagliata che sia . E se non ti fosse concesso questo privilegio ? Devi poterlo gridare a gran voce ma non è sufficiente .

Chef è una vittima dal destino segnato , figlia di genitori incapaci di assolvere il loro compito.

Chef è il tentativo di un riscatto che al di là delle apparenze l’odierna società indifferente e ipocrita non tollera .

Chef è innocente o colpevole ?  Chi può arrogarsi il diritto di emettere la sentenza definitiva ?

Chef è anche una danza , una lingua da mangiare , il piacere del cibo, il cibo come ricordo . Il cibo come metafora della finitezza esisatenziale .

È proprio in virtù di quella finitezza che vale la pena amare : amare un lavoro fatto bene , avere una passione e coltivarla a prescindere da tutto.

Fare del bene per quanto non lo si abbia ricevuto .

Chef è l’umanità e l’eroismo di chi combatte strenuamente la violenza che caratterizza la propria vita.

Viola Marietti, classe 1992, già vincitrice del premio come miglior attrice emergente delle rappresentazioni al Teatro Greco di Siracusa porta in scena l’umanità , la potenza e la ferocia di una donna spudoratamente vera.

Il monologo sarà in scena dal 12 al 16 marzo 2022. Non fatevelo scappare !

Elena Cecoro / Cronaca Lombardia


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