C’era una volta il Napoli, quattro differenze lampanti rispetto allo scorso anno
La Gazzetta dello Sport scrive sul pareggio tra Napoli e Sassuolo: “Il Napoli che fu svapora in una notte di contraddizioni lampanti, discontinuità confermate e dunque risposte chiare: non è così che ci si avvicina alla Juve, che infatti resta a +8, non è così che si prova a mettere la freccia sulle concorrenti nella rincorsa. Il Napoli che fu non si sente più a casa lì dove pochi mesi fa si sentiva invincibile: una vittoria nelle ultime sei al San Paolo (Champions League compresa). Il Napoli che fu non è più una gioiosa macchina da gol: 24 gol dopo 14 partite – l’anno scorso erano solamente due in più – ma con una media recente (12 nelle ultime 10 partite) che sembra ormai trend, e di non facile soluzione. Il Napoli che fu è un ricordo di solidità difensiva che per Sarri si è fatto tormento: solo due volte nelle ultime dodici gare fra Serie A e Champions la porta di Reina è rimasta vergine e in campionato il Napoli ha già beccato 6 gol in più rispetto a un anno fa. Con un Koulibaly così sembra offensivo parlare di legge di Albiol, ieri lasciato a riposo per non rischiare ricadute, ma non può essere più un caso che senza lo spagnolo la difesa non sia stata praticamente mai impermeabile. Ma soprattutto: il Napoli che fu aveva altro ritmo, rapidità di esecuzione, imprevedibilità. Aveva ripartenze molto più letali, schemi realizzati con altra fluidità. E li rendeva tesoro. Dunque, soprattutto in casa, riduceva all’impotenza le avversarie”.
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