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Castellammare di Stabia

Castellammare, voto di scambio: si aprono due inchieste, i dettagli

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astellammare di Stabia, l’ipotesi di voto di scambio avvenuta in seguito alle elezioni amministrative tenutesi il 10 giugno, hanno portato all’apertura di due inchieste da parte della Procura di Torre Annunziata. Il tutto è nato dopo aver appurato tre vicende accadute durante la campagna elettorale e durante le votazioni: pacchi alimentari e buste della spesa «farciti» con volantini elettorali, schede fotografate nel seggio e la segnalazione della presenza di elementi di spicco del clan Cesarano all’interno del seggio di Ponte Persica: episodio, questo, che pare destinato a confluire in un terzo fascicolo.

Come riportato dal giornale “il Mattino”, la situazione a Castellammare è abbastanza preoccupante, se si pensa che due consiglieri comunali sono stati ammazzati dalla camorra in meno di vent’anni.

nella fattispecie il primo episodio che ha fatto scattare il campanello d’allarme è stata la fotografia scattata alla scheda elettorale, da parte di padre e figlia all’interno del seggio del rione Cicerone, uno dei quartieri più a rischio di Castellammare. Vi è stato un intervento immediato delle forze dell’ordine che ha posto sotto sequestro il telefonino e le schede, e con la denuncia a piede libero di due elettori. Nel contempo, è stata aperta un’indagine per capire quanto ci fosse di vero sui 50 euro promessi in caso di foto alla preferenza e sul candidato che avrebbe promesso denaro in cambio del voto. Nei prossimi giorni, infatti, sarà ascoltato anche l’aspirante consigliere comunale per il quale era stato espresso il voto. Su questo episodio c’è una serie di querele per calunnia anche da parte dei candidati accostati alla vicenda, che negano il loro coinvolgimento.

Per quanto riguarda la questione della spesa ci sono stati pacchi alimentari e buste della spesa, veicolati da alcune associazioni di volontariato, contenevano in realtà un vero e proprio indirizzo di voto. Tra pasta, pomodori e latte, infatti, nei pacchi consegnati in via Raiola sono spuntati anche bigliettini e volantini con fac-simile di schede elettorali. Per quanto riguarda invece la questione della camorra, sui cui si aprirà una terza inchiesta, è stata denunciata alcuni camorristi nei pressi e all’interno del seggio di Ponte Persica. Alcuni esponenti del clan Cesarano, avrebbero presieduto il seggio, dando con forza  indicazioni di voto.

Inoltre e per concludere, sembrerebbe esserci stato anche un via vai di scooter nei vari seggi, tra le 21 e le 23 di domenica scorsa, per “motivare” gli elettori svogliati a correre alla cabine per votare: in questo caso, il candidato «prescelto» potrebbe arrivare in consiglio comunale. Su tutto questo stanno investigando le forze dell’ordine.

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