Nicola Corrado, segretario cittadino del Pd della sezione di Castellammare, annuncia tramite una lettera sui social le sue dimissioni
“Cari democratici,
il 16 dicembre sono stato eletto alla guida del Partito Democratico al termine di un congresso che aspettavamo da tre anni. Non avevamo più una sede, non avevamo gruppi dirigenti, non avevamo più un luogo fisico e politico dove ritrovarci come comunità e discutere della città e della nostra esperienza di governo.” Inizia così la lunga lettera di dimissioni del segretario cittadino del Pd stabiese, Nicola Corrado.
“Abbiamo subito dovuto fronteggiare il terremoto politico legato allo scioglimento del Consiglio Comunale ed una campagna elettorale difficilissima che il 4 marzo ci ha visto perdere in maniera evidente a Castellammare così come in tutto il Paese. Neanche il tempo di leccarsi le ferite e siamo stati precipitati nel pieno del confronto elettorale amministrativo.”
“Ho provato, insieme alla segreteria – continua – a costruire un Partito Democratico “ Diverso”: aperto, inclusivo, vivace, appassionato, competente, libero e di sinistra.Abbiamo cercato di aprire una nuova fase, abbiamo iniziato un viaggio nella città per ascoltare i bisogni, i dolori, le speranze, i sogni di tanti che come noi non si rassegnano e vogliono combattere per costruire un futuro per Castellammare capace di migliorare il presente.”
“Abbiamo detto prima dei nomi viene il programma, abbiamo detto primarie delle idee, abbiamo detto si al confronto e no alle conte delle tessere.Per noi le parole chiave sono state due: LAVORO, quello da difendere e quello da creare per i giovani, e CITTA’, vivibile, ordinata, senza periferie, turistica, ricca di cultura, solidale e competitiva, europea.
Allo stesso tempo abbiamo detto: “ i voti della Camorra non li vogliamo”, perché la camorra, come in tante altre città, è presente anche sul nostro territorio, è radicata in molti quartieri popolari, dispone di ingenti ricchezze, orienta ceti professionali e produttivi, VOTA, ELEGGE, cerca sempre di condizionare l’azione di governo, che sia esso di sinistra, di destra o dei grillini.”
“Sulla base di questo impegnativo lavoro abbiamo dialogato con tutte le forze politiche ed associative interessate realmente alla costruzione di un progetto civico vero, ampio, che partendo dall’unità della sinistra fosse capace di coinvolgere le migliori energie della città in un processo di ricostruzione morale, culturale e produttiva di Castellammare di Stabia, da contrapporre al finto civismo, quello cialtrone, volgare e a tratti violento nel linguaggio e nei comportamenti di una rappresentanza pseudo-politica che rastrella i voti con metodi clientelari e che ha inquinato tanto la sinistra quanto la destra.”
“Questo progetto è stato sfigurato e ridotto mediaticamente alla caricatura “delle larghe intese tra il PD e Forza Italia”: la mia lunga storia personale e politica è un’altra e tutti la conoscono.
Ho provato ad essere il segretario del PD in un momento in cui non è facile esserlo; ho provato con tutte le mie forze a risollevare e a ridare autonomia ad un partito balcanizzato in mille personalismi, divorato da ambizioni, opportunismo, ed irresponsabilità.”
“Mentre altri scappavano, ho fatto una battaglia in prima persona, ancora una volta, come è nel mio carattere, commettendo sicuramente molti errori. Resta in me la convinzione di avere agito per assicurare al Partito Democratico di Castellammare, in un momento storico di una difficoltà estrema per noi, una prospettiva di ripartenza, dopo due scioglimenti anticipati del Consiglio Comunale, dopo le fughe opportunistiche di tante e di tanti, dopo le guerre intestine combattute tra le correnti, dopo la pesante sconfitta delle elezioni politiche. Ho combattuto per costruire una coalizione autenticamente riformista intorno alla figura di una persona preparata e perbene come quella di Massimo de Angelis, e oggi dopo il voto rifarei questa battaglia con ancora più convinzione.”
“Abbiamo perso, per poche decine di voti, ma abbiamo comunque perso e quando si perde, se si vuole essere seri, si compiono atti conseguenti.
Mi dimetto dalla carica di segretario cittadino, assumendomi tutte le responsabilità di questa sconfitta, anche quelle non mie; compio questo atto con animo lieve, senza polemiche e senza rancori, semplicemente perché per me la politica è una cosa seria.”
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