Castellammare di Stabia. Stasera, Domenica 8 maggio, ci sarà la processione del patrono San Catello che tornerà, dopo due anni di Covid, ad attraversare le strade cittadine (e speriamo che sia un ritorno della sola processione *).
Dopo le Sante messe tenutasi in mattinata (ore 8:30, 10:30) e quella delle 12:00 con anche la supplica alla Madonna di Pompei, questa sera, ore 18:30, ci sarà il ritorno della Solenne processione con la partecipazione delle autorità religiose, civili e militari.
La processione “dovrebbe”* seguire il seguente percorso:
Via Sarnelli, P.zza Principe Umberto, Via Santa Maria dell’Orto, Via C. Fusco, Via Roma, P.zza Spartaco, Via Rispoli, C.so V. Emanuele, P.zza P. Umberto, Via Mazzini, Cattedrale.
Al rientro in Cattedrale ci sarà la concelebrazione presieduta dal nostro Arcivescovo Mons. Francesco Alfano con la partecipazione dei Parroci e dei Sacerdoti della Città.
Per l’evento abbiamo raccolto le parole di Mons. Francesco Alfano che vi riportiamo a seguire:
«La processione di San Catello rappresenta uno dei momenti più sentiti e attesi nella città di Castellammare.
Quest’anno in modo speciale si avverte la gioia della tradizione che si ripresenta, dopo la lunga pausa dovuta alla pandemia.
Tanti motivi ci spingono a riprendere il cammino, in un clima di fiducia e speranza.
Abbiamo imparato in questi anni duri e sconvolgenti, che non si può vivere da soli, chiusi dentro e con la paura addosso: solo il sostegno e la vicinanza fraterna ci consentono di affrontare i problemi senza perderci d’animo.
Non possiamo inoltre ignorare le sofferenze del popolo ucraino che, come purtroppo tanti altri paesi del mondo, vive un conflitto assurdo e violento, minaccia grave per gli equilibri mondiali e per il futuro dell’umanità.
Pertanto la nostra preghiera si fa più intensa e accorata, perché alla violenza e all’odio si sostituisca la ricerca di una pace stabile e duratura, nel nostro vecchio continente e nel mondo intero.
A San Catello, patrono della città che tanto amiamo, chiederemo infine che tutti i suoi abitanti ritrovino un forte senso di responsabilità.
Solo uniti infatti potremo affrontare la grave crisi del momento presente e privare a costruire una città più giusta e accogliente, che sappia valorizzare le straordinarie bellezze che custodisce e le eccezionali risorse umane di cui è ricca.
A una sola precisa condizione: dire un deciso “no” a ogni forma di corruzione e di degrado e un forte “sì” alla ricerca del bene comune, privilegiando i più deboli ed emarginati.
Un vero e proprio cambio di mentalità, assai impegnativo ma non impossibile!».
- NOTA: sulla scia dell’ultimo pensiero di Mons. Francesco Alfano, vescovo dell’Arcidiocesi Sorrento-Castellammare di Stabia, preciso che ho su usato il termine “dovrebbe” perché memore di poco edificabili deviazioni, o soste, o inchini al palazzo di qualche “padrino” che si sono avuti in anni passati e che, a suo tempo fu esecrato ed espressamente vietato proprio, e per l’appunto, dall’allora neo Vescovo di Castellammare Franco Alfano (ed il plurale precisa che non si è trattato di un episodio solitario ed imprevisto)
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