Dopo l’exursus sulla situazione cittadina in merito a traffico e parcheggi selvaggi, dove abbiamo solo richiamato anche la problematica delle Terme Stabiesi, diamo conto ora dello scempio, non certo nuovo, delle Nuove Terme di Stabia per il quale è stato presentato un ennesimo esposto, questa volta con accluso dossier fotografico, alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata e alla Corte dei conti. A presentarlo nelle mani dei pm oplontini e alla magistratura contabile sono stati gli ex lavoratori della municipalizzata fallita Terme di Stabia che ritengono la devastazione che regna nello stabilimento termale della collina del Solaro una ferita aperta, e chiedono i nomi dei responsabili all’autorità giudiziaria.
Uffici e reparti, dove prima si effettuavano le cure termali, negli ultimi anni sono stati oggetto di raid vandalici e furti di rame. Il complesso è ormai ridotto a un rudere: l’estate scorsa, per frenare le incursioni, l’amministratore della Sint – la municipalizzata che gestisce il patrimonio immobiliare delle terme – ha deciso di murare l’ingresso principale.
span style="color: #222222;">«Non avevamo fondi per la vigilanza», questa la spiegazione di Biagio Vanacore che commenta «La struttura e la Sint l’ho trovata così al mio arrivo, ben vengano inchieste per risalire a responsabilità se ci sono».
Allegato all’esposto alla Procura, con il quale si sottolinea «la mancata tutela del bene», c’è anche un dossier fotografico «per testimoniare come la distruzione sia avvenuta in modo scientifico».
Nei giorni scorsi la Sint ha pubblicato un avviso pubblico per ricevere manifestazione di interesse dai privati per la gestione del parco idropinico delle Nuove Terme: l’obiettivo è accogliere proposte e progetti per poi pubblicare un bando di gara e concedere ai privati una gestione triennale con pagamento di un canone.
Sullo stesso Vanacore afferma:
«La Sint deve avere cura del parco idropinico che ci sarà riconsegnato da Sma Campania […] non avendo fondi l’avviso chiama i privati a presentare progetti da valutare. Così manterremo il parco pulito e si avrà un introito utile a scongiurare la scure della Madia. Abbiamo dato linee guida chiare e per un tempo breve, poi ci sarà la presentazione del piano industriale per l’intero complesso».
Intanto ieri si è chiusa l’asta per il parcheggio di viale delle Puglie, nell’ambito del piano di dismissione varato dalla Sint per recuperare 4,5 milioni e scongiurare il fallimento: è arrivata una sola offerta, l’apertura delle buste è prevista per la prossima settimana.
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