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Castellammare, nelle prossime ore la decisione su Sint: le possibili soluzioni

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Castellammare, nelle prossime ore la decisione su Sint, le possibili soluzioni: liquidazione o marcia indietro

Era stato uno degli argomenti più delicati durante la campagna elettorale per il voto del 10 giugno. Ora, l’amministrazione comunale di Castellammare sarà chiamata a decidere sulla sorte della Sint nelle prossime ore. La partecipata comunale che detiene i beni immobiliari di Terme di Stabia, infatti, è senza guida dalla metà di maggio scorso.  L’assemblea per la ratifica delle dimissioni del presidente Biagio Vanacore, salvo imprevisti, dovrebbe tenersi nella giornata di domani.  Le possibilità per garantire un futuro alla municipalizzata sarebbero due: la conferma della liquidazione, seguendo la strada che era già stata tracciata dal commissario prefettizio Gaetano Cupello, oppure fare marcia indietro.
Allo stato, l’ipotesi più accreditata resta la prima, ovvero quella della liquidazione. Una marcia indietro sembra davvero difficile, soprattutto senza l’idea di un progetto. Ma nulla è stato ancora formalmente deciso. Anche perché non è detto che la scelta di liquidare la Sint possa trovare d’accordo l’intera maggioranza. A chiedere esplicitamente uno slittamento dell’assemblea e una convocazione ad hoc del consiglio comunale per stabilire il da farsi è il consigliere comunale di Leu, Tonino Scala: «Entro questa settimana dovrebbe essere convocata l’assemblea dei soci senza che il consiglio comunale sia stato coinvolto – scrive Scala rivolgendosi al sindaco con una lettera -. Poiché trattasi di decisione importante e vitale per il presente e il futuro del termalismo, della città e del suo patrimonio immobiliare, le chiedo, prima di qualsiasi assemblea che dovrà assumere decisioni vitali per la vita della società che detiene il patrimonio delle terme, dove lei, per i poteri che la legge le affida, prenderà risoluzioni rilevanti in nome e per conto della città, il coinvolgimento del Consiglio Comunale, delle parti sociali, dei lavoratori delle terme e della Sint e della stessa città».
Secondo l’esponente di Leu, dovrebbe così dare una sorta di “mandato” all’amministrazione cittadina.
Scala, inoltre, intende temporeggiare perchè ritiene opportuna un’ulteriore riflessione sul tema, soprattutto alla luce di un emendamento “approvato in commissione Affari costituzionali del Senato presentato dal la maggioranza di governo, con il quale si rinvia al settembre 2019, da settembre 2018, il termine entro il quale le amministrazioni pubbliche dovranno dismettere le Spa giudicate inutili o in perdita”. Contro la liquidazione si era espresso lo stesso Vanacore, riferisce puntostabianews, che dimettendosi aveva dichiarato di “non voler prendere parte neppure alle operazioni della dismissione di un patrimonio immobile storico e cospicuo, di proprietà della città di Castellammare”.

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