Sint: Non solo liquidazione, ma rilancio delle attività termali. Il Sindaco attivi da subito un tavolo con Asl e Regione: sperimentiamo forme di accordi (modello Reggia).
Leu è pronta a fare la sua parte
C
astellammare di Stabia, Liberi e Uguali si è espressa sulla questione Sint e sulla sua liquidazione, questione che attanaglia già da tempo la città della acque e il futuro di due dei pilastri della città. In un comunicato a noi inviato, si legge: “La sentenza di queste ore evidenzia, ancor più, la necessità di un piano di rilancio per il termalismo a Castellammare per dare una risposta ai lavoratori. Ribadiamo l’urgenza,l e la necessità che si convochi il Consiglio Comunale per fare una discussione seria, per capire quali debbano essere i passi più giusti da fare per rilanciare il termalismo in una città che continua a far acqua da tutte le parti. La messa in liquidazione stessa della Sint, giusta o sbagliata che sia, è tutto un tema da discutere, non può passare come semplice continuità rispetto agli atti assunti dal Commissario, né giustifica colpi di mano e operazioni ambigue nei criteri di nomina. Ci sono grosse responsabilità su questa vicenda che vanno accertate. “
E continua: “Siamo tutti consapevoli, allo stesso tempo, che le procedure della liquidazione complicano e allungano i tempi per avviare l’iter di un nuovo bando per l’affidamento dei complessi termali ai fini di un rilancio di questa attività fondamentale per la nostra città.
Intanto occorre che il sindaco chiarisca la vicenda e il consiglio comunale decida sul patrimonio immobiliare. Dopo che il Comune ha già pagato parte del mutuo e ha “congelato quanto dovuto da Sint al Comune”, oggi cosa resta da pagare? Ci si sta buttando a capofitto in una storia che il Sindaco, dall’opposizione, fino a pochi mesi fa contestava. È importante che si faccia chiarezza per comprendere e dettare indicazioni al liquidatore su quali limitati beni eventualmente dismettere. Già comprendere questo sarebbe un atto di grande chiarezza.
Il patrimonio strategico non deve, a nostro avviso, essere messo in vendita, ma passare nella disponibilità dell’Ente. È patrimonio della città tutta e con essa vanno condivise le scelte.
Con la liquidazione della Sint e il fallimento del bando, Caserma cristallini e Antiche terme, son ritornati nella disponibilità del comune. Bisogna in tempi brevi, senza attendere che si concluda la procedura di liquidazione della Sint, sulla base però di un progetto complessivo sul termalismo, comprendere e decidere come riattivare le attività nelle Antiche Terme.
Noi pensiamo che a partire dal 2019, si possano e si debbano riaprire le Antiche Terme.”
“Il Consiglio Comunale dovrà lavorare per provare da subito a farlo, c’è la necessità di far ritornare la città nel mercato termale. Sarebbe un bel segnale per i lavoratori, per le organizzazioni sindacali e per la stessa Castellammare oltre ad essere l’unica vera risposta ai dipendenti, nonché un modo, il solo, per tutelare il patrimonio che già in parte è stato vandalizzato e rischia di subire ulteriori danni.
Non è semplice. Occorre sedersi con Asl, Regione, Sindacati, Lavoratori, ma è una sfida che al di là del ruolo di maggioranza e opposizione, dobbiamo essere in grado di accettare.
Il Sindaco istituisca ad horas un tavolo per non dare solo l’idea, ai cittadini, dipendenti e investitori, della messa in liquidazione, ma per far comprendere, da subito, che c’è la volontà da parte di tutti, di far ripartire la città. “
E conclude: “Il sindaco e il Consiglio Comunale hanno un compito ambizioso, difficile e delicato. Noi siam pronti sin da subito ad accettare la sfida e a lavorare per ridare alla città delle acque il termalismo. Per fare cosa? Noi una nostra idea l’abbiamo ed è quella di lavorare per un accordo comune-Asl per trovare nuove ed innovative forme di cogestione.
Il Sindaco, di questo me ne dispiaccio, sta dando l’idea, in queste ore, di chi è arrivato e non era informato dei problemi delle Terme. Sta dando l’idea di uno che prende tempo, improvvisa e scappa dal Consiglio Comunale. Lui oggi è il Sindaco e deve sapere guidare questi passaggi complicati, assumersi delle responsabilità evitando annunci e proclami. La città e i lavoratori si difendono compiendo delle scelte. So che non è semplice, ripeto, ma bisogna lanciare il cuore oltre gli ostacoli che pur ci sono.
Cimmino ha una “lunga navigazione” per i ruoli che ha rivestito in venti anni, era a conoscenza della vicenda complessa e ora se ha qualche idea, la mostri, noi saremo pronti non solo ad ascoltarlo, ma a fare la nostra parte.”
Insomma Liberi e Uguali sono pronti a fare la propria parte, ma l’amministrazione dovrà provvedere a fare bene la sua.
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