Castellammare, la marcia silenziosa contro la Camorra è stata troppo silenziosa: disertata dai cittadini
Sarebbe dovuta servire quantomeno da cerotto dopo il vergognoso episodio delle minacce pubbliche che la camorra aveva rivolto ai collaboratori di giustizia durante i festeggiamenti dell’Immacolata. Una marcia silenziosa per dire ‘no’ alla camorra, organizzata come riflesso dalla società civile stabiese che avrebbe dovuto attraversare il rione Savorito a Castellammare di Stabia, rione “protagonista” del falò choc sul quale erano stati posti alcuni manichini e uno striscione inneggiante ai clan.
Ma la marcia silenziosa è stata troppo silenziosa, tanto da risultare un vero e proprio flop. La cittadinanza non ha risposto all’appuntamento e a radunarsi in marcia c’erano solo una ventina di persone, tra le quali alcuni giornalisti locali ed esponenti delle istituzioni, a cominciare dal sindaco Gaetano Cimmino, il presidente del consiglio comunale Vincenzo Ungaro e la deputata dei Cinque Stelle Teresa Manzo e il consigliere di Liberi e Uguali Tonino Scala. Presenti anche diversi poliziotti e vigili urbani che avrebbero dovuto vigilare sul corteo.
Assenti tutti gli altri. La speranza è che il disertamento di massa della cittadinanza sia dovuto ad un’organizzazione frettolosa e del mancato coinvolgimento delle scuole e non alla paura e all’omertà.
“È stato un errore, un vero e proprio errore organizzare una manifestazione così importante il lunedì mattina alle 9,00.” Ha provato a spiegare il consigliere Tonino Scala. “Io c’ero, ho preso un giorno a lavoro che dovrò recuperare il 24 dicembre, ma non tutti possono. Un plauso a chi ha convocato tutti noi al Rione Savorito, ma organizzare una manifestazione è una cosa complessa, serve tempo, lavoro e energie. La città non c’era? No, la città non poteva esserci, son convinto di questo.”
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