Il gruppo di “Castellammare Bene Comune” attacca l’amministrazione Cimmino sulla questione Fincantieri
Il gruppo di opposizione “Castellammare Bene Comune” attacca l’amministrazione Cimmino sulla questione Fincantieri: “Acta non verba! Il cantiere di Castellammare ha bisogno di impegni seri e proposte importanti per incrementare la produttività”.
“Basta passerelle elettorali o slogan annunciati, il cantiere di Castellammare ha bisogno di impegni seri e proposte importanti per incrementare la produttività» afferma il gruppo di opposizione che continua «Lo stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia ha bisogno di impegni seri e soprattutto chiari. Sono ancora vivi nella nostra mente i ricordi di ben otto anni da quando nel maggio 2011 il Comune fu assaltato dalle nostre Tute Blu. La situazione era drammatica, il piano industriale di allora prevedeva circa 2550 esuberi e la chiusura del polo di Castellammare di Stabia. Il cantiere, oggi, è ancora al suo posto e sugli scali di costruzione è pronta a scendere in mare la nuova ammiraglia della flotta della Marina Militare Italiana: LHD Trieste, la nave più grande, in termini di lunghezza e peso, che sia stata realizzata prima d’oggi dalle nostre maestranze. Un vero e proprio miracolo che porta la firma anzitutto proprio di quei operai, e delle sigle sindacali di categoria, che hanno lottato con le unghie e con i denti per difendere il proprio posto di lavoro sottoponendosi a sacrifici immensi. Ma vi è anche la firma della politica di quella con la P maiuscola, e bisogna ben ricordarlo a chi oggi si presenta in consiglio comunale rivendicando frutti di un lavoro non suo! Se oggi sono state realizzate ben due unità militari, di cui il “Trieste” a scafo completo, lo si deve al centrosinistra unito uscito vincitore dalle elezioni del 2013, alla giunta guidata dall’allora sindaco Nicola Cuomo che vinse quelle elezioni scacciando il centrodestra che a Castellammare aveva ignorato i lavoratori e, come i fatti dimostrano oggi, causato anche seri danni alle casse comunali”.
Il gruppo di opposizione “Castellammare Bene Comune” rivolgendosi al sindaco Cimmino e alla sua maggioranza ricorda: “Era proprio nel 2013 quando fu strappata la promessa di non ridimensionare il cantiere e di realizzare almeno due unità previste nel piano di ammodernamento della Marina Militare. La solenne promessa fu sancita in occasione della visita del Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio De Giorgi per l’ultimo ammaina bandiera di nave Artigliere e con l’amministratore delegato di Fincantieri Bono in occasione del varo di nave Gauthier, prima nave a propulsione dual-fuel ad essere realizzata e destinata al mercato canadese. Promesse strappate nel momento più drammatico della storia del cantiere di Castellammare di Stabia, a dimostrazione del fatto che quando si fa sul serio si ottengono dei veri risultati!
Quindi, caro Sindaco Cimmino non rivendichi risultati non suoi e lavori seriamente per far rispettare patti già presi, spostando la discussione sui tavoli che contano. Basta passerelle politiche, di quelle ce ne sono state fin troppe! Il piano industriale che a breve sarà stilato, è un’occasione di rilancio fondamentale per il nostro cantiere. Sentiamo parlare di 100 milioni di investimenti, ma per quale fine? Su questo bisogna approfondire e soprattutto riflettere: in base alle tipologie di navi da costruire si dovrà sviluppare l’intero complesso cantieristico. Troppo facile dire che vi sono 100 milioni da destinare a Castellammare. Un esempio? La mancata realizzazione della nave Oceanografica: furono promessi ben 70 milioni, ben pochi sapevano che per realizzare quel tipo di nave occorreva riammodernare tutto il polo e cambiare il tonnellaggio delle Gru. Quindi 70 milioni non bastavano. Su questo chiediamo chiarezza e impegno, sul come, quando e per cosa investire questi 100 milioni che sono una manna dal cielo per il nostro stabilimento. Solo una promessa non basta. Il sistema di varo attuale, come noto, avviene tramite scalo, con modalità certamente di forte impatto emotivo, ma che risultano ormai anacronistiche e antieconomiche, tanto da essere state eliminate in tutti i cantieri del mondo organizzati secondo una moderna concezione. Si porti avanti una proposta seria e fattibile, non si cada negli errori fatti come quello della realizzazione (mancata) del bacino di costruzione.
Nello specifico l’abbattimento dello scalo, sostituito con la costruzione di un’ampia platea, comporterebbe una serie di vantaggi: ottimizzazione e recupero delle aree cantiere con capacità di incremento della produzione attorno al 40%, conseguente aumento occupazionale e abbattimento costi di produzione. Un eventuale ribaltamento verso il mare potrebbe far coesistere il nostro cantiere con la presenza del polo nautico turistico. In tal modo si potranno varare costruzioni di stazza maggiore attraverso una piattaforma semisommergibile e un sistema di carrelli mobili, assicurando maggiore efficienza al ciclo produttivo e un livello di sicurezza più alto per il personale addetto alle operazioni di varo, senza considerare gli innegabili vantaggi derivanti dal lavorare in piano. In questo modo si ritornerebbe finalmente ad essere competitivi e, soprattutto, a ricostruire permanentemente navi complete.
La costruzione dei tronconi è destinata ad esaurirsi visto che le nuove navi che saranno poste in costruzione nei cantieri maggiori del gruppo Fincantieri hanno dimensioni tali da renderne impossibile la costruzione a Castellammare di una singola semplice sezione. Il cantiere di Castellammare di Castellammare non può più solo costruire tronconi per garantirsi il futuro ma deve tornare ad essere la punta di diamante dell’intero gruppo Fincantieri. Ora è il momento di fare i fatti! basta chiacchiere! se non ora quando?!” conclude il gruppo Castellammare Bene Comune
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